LHC, fermo per una briciola

LHC, fermo per una briciola

Alcune molliche di pane, stimano gli scienziati, avrebbero mandato in tilt parte del sistema di refrigerazione. Causando un surriscaldamento e altri rinvii
Alcune molliche di pane, stimano gli scienziati, avrebbero mandato in tilt parte del sistema di refrigerazione. Causando un surriscaldamento e altri rinvii

Sarebbe stato un pezzo di pane a inficiare il funzionamento di parte del sistema di refrigerazione del Large Hadron Collider , il più potente acceleratore di particelle mai costruito. I tecnici del CERN di Ginevra stavano per riattivare l’enorme installazione quando gli strumenti hanno segnalato un surriscaldamento in una delle sezioni, determinando lo stop automatico alle operazioni.

Durante l’ispezione della struttura, lunga 27 chilometri, si è scoperto che alcune molliche di pane avevano messo fuori uso una delle unità esterne di raffreddamento che mantengono la temperatura a 1,9 gradi sopra lo zero assoluto. “Nessuno sa come ci sia finito – ha spiegato una portavoce del CERN – pensiamo che sia stato portato da un volatile oppure che sia caduto da un aeroplano di passaggio”.

Gli scienziati hanno dovuto attendere la mezzanotte di giovedì per riprendere gli esperimenti: la temperatura si era alzata a -266 gradi Celsius , cinque in più rispetto alle normali condizioni di lavoro.

Costato circa 4,5 miliardi di euro, LHC è stato attivato per la prima volta il 10 settembre 2008, ma una perdita di elio rilevata poco dopo aveva comportato un tempestivo shutdown e il rinvio degli esperimenti.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
6 nov 2009
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