Privacy, standard globali per la rete

Privacy, standard globali per la rete

I rappresentanti di 83 paesi hanno raggiunto un accordo su linee guida condivise. Ma non sono vincolanti per le autorità statali
I rappresentanti di 83 paesi hanno raggiunto un accordo su linee guida condivise. Ma non sono vincolanti per le autorità statali

In un vertice internazionale svoltosi a Madrid, i Garanti della Privacy di 83 paesi si sono accordati su un documento che raccoglie standard condivisi a tutela dei dati dei cittadini della Rete.

Artemi Rallo Lombarte, dell’authority spagnola, ha dichiarato che l’accordo è stato raggiunto anche con “l’attiva partecipazione e il supporto della società civile e dell’industria interessata”. C’erano, tra gli altri, Google e Facebook.

“Gli standard – spiega il Garante italiano Francesco Pizzetti – non sono vincolanti per i Governi, ma costituiscono una forte pressione perché procedano sulla strada di una regolamentazione globale”.

L’accordo rappresenta però un notevole passo avanti per la materia che per la prima volta prova a istituire una protezione dei dati a livello globale: “contiene principi generali sulla protezione dei dati – spiega Pizzetti – definiti in modo da poter essere accettati dalle Autorità di paesi che hanno una cultura diversa di protezione dei dati”. Il punto di partenza è stata la direttiva europea del 1995 in materia.

Secondo gli standard sanciti possono essere ottenute informazioni dagli utenti solo in caso di “consenso libero, senza dubbi e informato”. Esse devono essere poi distrutte una volta che siano state utilizzate per lo scopo prefissato.

Inoltre i provider avranno un ruolo di garanzia a riguardo: loro compito è assicurare l’accuratezza, la confidenzialità e la sicurezza dei dati, nonché il diritto del cittadino di accesso, rettifica, opposizione e cancellazione.

I dati devono essere inoltre tutelati nel caso di passaggi internazionali, assicurando per esempio agli utenti che le informazioni su di loro vengano gestite solo in paesi che assicurino un medesimo grado di rispetto della privacy.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
9 nov 2009
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