In Francia lo sviluppo di nuove tecnologie, tra cui rientra l’infrastruttura di supporto alla banda larga, è sentito come un impegno urgente dall’esecutivo transalpino che avrebbe destinato allo sviluppo del broadband una buona fetta dei 4 miliardi di euro in programma per l’innovazione.
A loro volta questi fondi farebbero parte di un programma di investimenti da 35 miliardi di euro che dovrebbe essere discusso e successivamente approvato dal Presidente Sarkozy entro i primi di dicembre.
Nell’ultimo anno, complice anche la crisi economica, la spinta innovativa è venuta a mancare in Francia, ma ora si punta ad aumentare drasticamente il numero di utenti collegati alla fibra, portandolo dai 138mila attuali a quasi tutti i cittadini d’oltralpe.
Anche in Spagna la sensibilità nei confronti delle infrastrutture di Rete è andata via via crescendo fino a portare l’esecutivo iberico ad emulare quanto già fatto in Finlandia, elevando a diritto costituzionale l’accesso a Internet veloce per ogni cittadino.
Dall’altra parte del mare, invece, l’esecutivo italiano ha congelato gli 800 milioni di euro inizialmente stanziati per sanare il divario digitale che affligge il Belpaese , suscitando le perplessità di molti addetti ai lavori circa la sopravvivenza stessa di quel fondo.
Giorgio Pontico