IBM inventa il Dottor Chip

IBM inventa il Dottor Chip

Il colosso statunitense sviluppa un design avveniristico di lab on a chip, aprendo le porte a diagnosi mediche super-veloci e a costi ridotti
Il colosso statunitense sviluppa un design avveniristico di lab on a chip, aprendo le porte a diagnosi mediche super-veloci e a costi ridotti

Non siamo ancora ai livelli della genetica personalizzata promessa da tempo, ma di certo l’ultimo ritrovato di IBM avvicina di molto la tecnologia avanzata alle diagnosi mediche. Nei laboratori IBM di Zurigo i ricercatori hanno sviluppato un design di chip diagnostico con antigeni incorporati, capace di velocizzare grandemente le analisi e ridurre le problematiche a esse connesse – inclusa la necessità di dover far ricorso alle siringhe per i prelievi.

Il design del chip di IBM si iscrive di diritto nelle ricerche sulla microfluidica , promettente campo interdisciplinare che tende a sfruttare il comportamento dei fluidi all’interno di conduttori nanoscopici con ricadute sulla velocità delle analisi mediche e di laboratorio. Costretti e fatti scorrere all’interno di appositi nanotubi, fluidi come il sangue possono essere manipolati e diretti a piacimento dai ricercatori sino a fornire una quantità più o meno ampia di risultati e informazioni sperimentali.

Il chip di IBM sfrutta il fenomeno della capillarità per permettere l’analisi di proteine connesse a particolari malattie, integrando all’interno del design del dispositivo gli antigeni necessari a individuare le suddette malattie e opportuni segnalatori luminosi pensati per renderne più pratico l’utilizzo.

“Sono già stati prodotti dispositivi nel campo della microfluidica per analizzare le proteine”, dice uno degli autori della ricerca, Luc Gervais, “ma molti di essi usano un sistema di pompaggio attivo e componenti elettrici”. “Si tratta di sistemi molto complessi – continua Gervais – la qual cosa li rende più complicati da usare per il personale inesperto, e li rende molto più costosi da produrre”.

L’approccio di IBM favorisce invece una realizzazione in economia assieme ai vantaggi diretti scaturiti da soluzioni “Lab on a chip”, vale a dire la velocità nella presentazione dei risultati e la ridotta necessità di fluidi organici da cui poter ricavare un verdetto medico. Bastano un paio di millilitri di sangue e pochi minuti di tempo per individuare le patologie da cui è attualmente affetto il paziente.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
20 nov 2009
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