UK, truffatori fuori dalla rete

UK, truffatori fuori dalla rete

Siti web chiusi a migliaia, colpevoli della vendita di merce fasulla che ha fruttato milioni di guadagni. Mentre cracker gentiluomini chiamano a domicilio e chiedono l'accesso a mezzo web
Siti web chiusi a migliaia, colpevoli della vendita di merce fasulla che ha fruttato milioni di guadagni. Mentre cracker gentiluomini chiamano a domicilio e chiedono l'accesso a mezzo web

La Metropolitan Police di Londra ha nei giorni scorsi annunciato di aver messo a segno un colpo da novanta contro le truffe telematiche, rivolgendo in particolare le proprie attenzioni investigative nei confronti di più di 1.200 siti web riconducibili a una banda di criminali che agivano spacciando bigiotteria marcata Tiffany, stivali Ugg e altri prodotti ricercati.

Lavorando di concerto con il registry di rete Nominet, la Central e-Crime Unit di Scotland Yard ha identificato 1.219 diversi siti tra cui Australiaugg4shop.co.uk , hotlinksshp.co.uk e etiffany-shop.co.uk , – tutti riconducibili a una stessa gang criminale operante in Asia nonostante il dominio “co.uk”. Gli investigatori hanno fatto in modo di chiuderli e di assicurarsi che non tornassero più online.

Agli sfortunati utenti incappati nella truffa è capitato di pagare per merci che si sono poi rivelate completamente diverse rispetto a quanto promesso, o addirittura di sborsare denaro senza ricevere nulla in cambio . Per contrasto, secondo le forze dell’ordine i cyber-criminali hanno rastrellato milioni di sterline grazie alla luccicante attrattiva dei grandi marchi propagandati sui siti di falso e-commerce.

Oltre alla perdita del denaro gli utenti sono stati esposti al furto di dati sensibili e credenziali finanziarie, con la polizia britannica che sottolinea l’esistenza dell’ovvio “potenziale per l’utilizzo di queste informazioni nell’ambito di altre attività fraudolente”. L’operazione, la più grande di questo genere nel Regno Unito, viene esaltata da Nominet come un esempio della sua missione di “fare di Internet un luogo più sicuro e fidato”.

E se la polizia di Londra dà la caccia alle frodi telematiche, sulle isole minori i cracker chiamano direttamente a domicilio chiedendo, pare gentilmente, di vedersi garantito l’accesso al sistema da remoto. Succede sull’Isola di Man, dove un personaggio che si identifica solo come “Mark” telefona ai residenti adducendo motivazioni da assistente per la connessione a Internet “troppo lenta”. Mark dà poi istruzioni di collegarsi al sito logmein123.com per risolvere il problema da remoto, ma la polizia locale consiglia invece di contattare il proprio provider invece di seguire le direttive dell’ignoto truffatore.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 4 dic 2009
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