Cupertino non è abituata a riposare sugli allori, e mentre si gode i successi di iPhone/iPod e Mac già pensa al possibile futuro lavorando a brevetti più o meno avanzati per il computing di domani. Brevetti come quello del display 3D con punto di vista variabile, ad esempio, che descrive “sistemi e metodi per adattare uno schermo in base alla posizione dell’utente”.
Un siffatto display è in grado di “sistemare” gli oggetti in tre o anche due dimensioni visualizzati, fornendo all’utente la vista ottimale dei contenuti in ogni occasione. Se l’osservatore sposta la testa a destra o a sinistra, un sensore recepirà il cambiamento nell’angolo di visione e “ruoterà” l’oggetto virtuale per meglio rispettare la nuova posizione di osservazione.
Lo stesso discorso vale se si sposta la testa in alto per meglio osservare la parte superiore del rendering 3D, o anche se si prova a “sbirciare” quanto presente in una finestra in secondo piano traslando l’angolo di visione a destra o a sinistra. Nella sua ricerca Apple si spinge sino all’ interazione delle immagini visualizzate sullo schermo con l’ambiente in cui è immerso l’osservatore , con analisi real-time delle fonti luminose e adattamento automatico alle condizioni di illuminazione più “naturali” per l’utente.
L’interesse di Cupertino per display 3D, interfacce basate su elementi orientabili nello spazio e “realtà aumentata”, sono comunque databili già al 1995 , e non è detto che simili brevetti – per quanto concessi dall’USPTO statunitense – finiscano poi per approdare a prodotti commerciali veri e propri.
Un altro paio di brevetti recenti riguardanti iPod e iPhone, invece, hanno le potenzialità per finire dritti nella dotazione delle prossime versioni dei dispositivi portatili di Apple o in un aggiornamento del firmware per i suddetti. Un brevetto riguarda miglioramenti all’interfaccia per la visualizzazione e il playback dei contenuti multimediali, interfaccia che dovrebbe poi essere in grado di distillare i “pattern” e le abitudini di fruizione degli utenti (lo skip dei primi secondi di un brano audio, la frequenza di ascolto di una canzone particolare) e riproporle come comportamento reiterato del lettore.
L’ altro brevetto riguardante la multimedialità mobile si focalizza invece sul prolungamento della durata della batteria e l’ottimizzazione del suo utilizzo attraverso alcuni “trucchi” che vanno a discapito della qualità di visualizzazione. Gli esempi indicati includono la riduzione del livello di retroilluminazione del display e il playback di una versione di qualità inferiore dello stesso file multimediale.
Alfonso Maruccia