Wikipedia, donazioni sotto l'albero

Wikipedia, donazioni sotto l'albero

Lanciato un appello da parte di Jimmy Wales al popolo dell'enciclopedia libera. Ci vorrebbero almeno 7,5 milioni di dollari per fare in modo che tutto rimanga aperto e libero da pubblicità. A chiedere soldi anche Wikileaks, con un progetto preciso
Lanciato un appello da parte di Jimmy Wales al popolo dell'enciclopedia libera. Ci vorrebbero almeno 7,5 milioni di dollari per fare in modo che tutto rimanga aperto e libero da pubblicità. A chiedere soldi anche Wikileaks, con un progetto preciso

“Immaginate un mondo in cui ogni singolo individuo sul pianeta possa avere libero accesso all’intera conoscenza umana”. Non si tratta del testo di un brano inedito di John Lennon, ma delle recenti parole di Jimmy Jimbo Wales, cofondatore della popolare enciclopedia libera online Wikipedia. Sul sito di Wikimedia Foundation ha fatto la sua apparizione un breve appello con cui Wales, in occasione delle festività natalizie, ha chiesto a tutti i wikipediani di contribuire alla causa, di effettuare una donazione in denaro per aiutare il sito .

“Wikipedia offre un potere straordinario alle persone, di fare qualcosa di altrettanto straordinario – ha dichiarato Wales nel suo appello – Persone come noi che contribuiscono a Wikipedia, parola per parola. E persone come noi la sostengono economicamente. È la prova del nostro collettivo potenziale di cambiare il mondo”. Per Wales, si tratterebbe del bisogno urgente di difendere lo spazio in cui tutto questo avviene, in modo da lasciarlo completamente libero da meccanismi pubblicitari e modelli di business a pagamento .

Wikipedia dovrebbe a suo dire rimanere aperta e soprattutto in continua crescita, ma perché tutto ciò possa avvenire Wales ha bisogno di soldi, offerti gentilmente dai suoi utenti più generosi. Wikimedia – organizzazione non profit che gestisce l’enciclopedia libera più famosa della Rete – avrebbe così bisogno di circa 10 milioni di dollari l’anno (circa 7 milioni di euro) per gestire sia la tecnologia che le risorse umane (35 dipendenti totali) necessarie a rendere Wikipedia sempre veloce, accessibile e soprattutto libera da inquinamenti del mercato.

“Wikipedia non è un sito commerciale – ha ricordato Wales – ma la creazione di una vasta comunità, popolata e mantenuta in vita da persone come voi. Più di 340 milioni di utenti accedono al sito ogni mese, quasi un terzo di tutto il mondo connesso”. Affinché questa comunità continui a sopravvivere serena, Jimbo Wales spera di poter raggranellare circa 7,5 milioni di dollari (5,2 milioni di euro) a partire dai contributi in denaro dei wikipediani di tutto il mondo.

E di questo passo potrebbe farcela. Nelle sole prime 24 ore dall’appello firmato online, Wikimedia ha incassato donazioni liquide per circa 430mila dollari (300mila euro). Tanto che un portavoce dell’enciclopedia online ha spiegato che si tratta della somma più alta mai ottenuta da Wikimedia nel corso di una singola giornata. Jay Walsh, responsabile per le comunicazioni della fondazione, ne ha spiegato il motivo: la lettera di Wales avrebbe toccato i sentimenti di tutti quelli che vivono Wikipedia ogni giorno.

E non è stata solo Wikipedia ad invocare aiuti di natura economica. Il sito delle soffiate Wikileaks.org ha chiesto alla Knight Foundation – organizzazione che distribuisce fondi a progetti digitali che contribuiscano alla diffusione dell’informazione nelle comunità online – una cifra di poco superiore ai 500mila dollari (circa 350mila euro). Se tuttavia Wikipedia potrà fare i conti con l’amore incondizionato dei suoi fan, Wikileaks dovrà convincere una sorta di giuria, all’interno di una massiccia distribuzione di fondi da parte di Knight Foundation , circa 5 milioni di dollari (3,5 milioni di euro).

La proposta di Wikileaks consiste nello sfruttare il denaro per incoraggiare i quotidiani locali ad includere un link agli anonimi server del sito, affinché siano gli stessi lettori ad inviare documenti scottanti su tematiche locali o piccoli scandali. Quella che si è definita come una vera e propria forma di governo aperta, ha poi dichiarato di fare tutto il possibile per informare gli utenti garantendo una sostanziale anonimità. Ma soprattutto per portare il proprio progetto a contatto diretto con le comunità online.

Mauro Vecchio

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 23 dic 2009
Link copiato negli appunti