Nokia vs Apple: terzo atto

Nokia vs Apple: terzo atto

Il colosso finlandese incassa la controdenuncia e aumenta il calibro dei colpi da sferrare ai rivali: a Cupertino violerebbero non uno ma tutti i suoi brevetti
Il colosso finlandese incassa la controdenuncia e aumenta il calibro dei colpi da sferrare ai rivali: a Cupertino violerebbero non uno ma tutti i suoi brevetti

Tutti più buoni a Natale, tranne gli avvocati di Nokia, che hanno deciso di rincarare la dose di accuse mosse nei confronti di Apple per quella che ormai si sta definendo come una “guerra dei brevetti”: per i legali di Espoo l’azienda di Cupertino violerebbe tutti i brevetti depositati dal maggiore produttore mondiale di telefonini.

Non si salverebbe nessuno dei prodotti “in bianco”: da iPod ai Mac, passando per iPhone, tutti utilizzerebbero tecnologie sviluppate da Nokia e per le quali Apple non starebbe riconoscendo alcun compenso. “Nokia è tra i più prolifici sviluppatori di tecnologie fondamentali per periferiche di piccole dimensioni – ha dichiarato Paul Melin, direttore della divisione brevetti del gigante finlandese – abbiamo intrapreso questa azione per tutelare i risultati da noi conseguiti”.

A ottobre era stata Nokia a presentare una denuncia contro Apple presso la International Trade Commission (ITC) statunitense per violazione plurima di brevetto. Poco più di un mese dopo l’azienda di Jobs aveva replicato depositando una controdenuncia in cui sosteneva l’esatto contrario.

Per gli analisti questa “saga giudiziaria” sarebbe l’emblema di un radicale mutamento del mercato della telefonia cellulare, un settore in cui Nokia è stato ai vertici fin dai primissimi momenti ma che adesso deve far fronte a concorrenti agguerriti come Apple.

Tuttavia proprio la maggiore esperienza potrebbe giocare a vantaggio dell’azienda finlandese: “Per certi aspetti potrebbe sembrare una mossa azzardata – ha spiegato l’analista di mercato Greger Johansson – Nokia però ha il notevole vantaggio di conoscere più a fondo il settore, per cui è lecito che Apple si sia servita di alcuni suoi brevetti invece che viceversa”.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il 4 gen 2010
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