Cina, Baidu sotto scacco

Cina, Baidu sotto scacco

Dopo il KO di Twitter, anche il più popolare search engine del paese asiatico è stato colpito dai cracker. Apparsi nuovamente gli slogan in farsi e inglese a sfondo politico. Ancora presi di mira i DNS
Dopo il KO di Twitter, anche il più popolare search engine del paese asiatico è stato colpito dai cracker. Apparsi nuovamente gli slogan in farsi e inglese a sfondo politico. Ancora presi di mira i DNS

La cyberarmata iraniana è tornata a colpire e anche questa volta si è trattato di un obiettivo di grossa portata. Nuovi slogan in farsi e in inglese sono apparsi , così come il verde e il bianco della bandiera dell’ex-Persia. A fare le spese dei cracker, il sito del più noto motore di ricerca cinese, Baidu.com .

Stando a quanto riportato dal sito web di People ‘s Daily , quotidiano ufficiale legato al Partito Comunista Cinese, Baidu è rimasto inaccessibile per gran parte della mattinata appena trascorsa (tenendo presente il fuso orario del paese asiatico). Una grossa scritta in rosso è apparsa sullo spazio online occupato dal search engine : “questo sito è stato attaccato dall’ Iranian Cyber Army “.

L’esercito virtuale iraniano si era posto all’attenzione grazie all’attacco, alla metà dello scorso dicembre, nei confronti di Twitter, messo KO probabilmente attraverso i record dei Domain Name System (DNS). Alcuni addetti ai lavori avevano ipotizzato la mano di un gruppo di cracker, certamente non collegati in alcun modo al governo iraniano .

Stando ad alcuni esperti in sicurezza informatica, anche in questo caso si sarebbe trattato di un attacco condotto attraverso la compromissione dei DNS. Baidu sarebbe stata costretta ad utilizzare i server di un ISP della Florida al posto dei propri, all’interno dei quali il caos avrebbe preso il sopravvento.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
12 gen 2010
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