Fennec e Weave raggiungono la maturità

Fennec e Weave raggiungono la maturità

Mozilla ha rilasciato le versioni 1.0 finali di Firefox for Mobile per la piattaforma Maemo e del suo servizio di sincronizzazione Weave. Google ha invece rilasciato la prima alpha di Chrome 5 e ha varato una caccia al bug
Mozilla ha rilasciato le versioni 1.0 finali di Firefox for Mobile per la piattaforma Maemo e del suo servizio di sincronizzazione Weave. Google ha invece rilasciato la prima alpha di Chrome 5 e ha varato una caccia al bug

Due progetti di Mozilla, Firefox for Mobile ( Fennec ) e Weave , sono entrambi giunti alla versione 1.0: insieme questi due software rappresentano la più ambiziosa soluzione per il web browsing in mobilità mai sviluppata da Mozilla. Dalla sponda opposta, Google ha invece reso disponibile la prima versione 5.x di Chrome, e per la prima volta ha annunciato l’intenzione di remunerare il lavoro dei bug hunter.

Firefox for Mobile 1.0
Smentendo i pronostici più pessimisti, Mozilla è riuscita a sfornare la versione 1.0 del suo nuovo browser mobile senza rilasciare una quarta release candidate. Questo significa però che permane la lacuna emersa con la Release Candidate 3 relativa ai plug-in, che rimangono disattivati di default “fino a nuovo ordine” (incluso Flash Player). La buona novella è che gli utenti non dovranno rinunciare a YouTube: grazie a questo add-on è possibile riprodurre i filmati che si trovano sul celebre servizio di video sharing e, se lo si desidera, aggiungere a Fennec un box di ricerca per YouTube.

Gli autori di questo tool stanno altresì lavorando ad una versione generica dell’add-on che consentirà di attivare selettivamente un certo plug-in (Flash Player ma non soltanto) per un determinato sito.

Con il rilascio della versione 1.0 viene ufficializzato anche il nome commerciale di Fennec, Firefox for Mobile , un nome generico a cui – per non fare confusione – è necessario (e lo sarà ancor di più in futuro) specificare la piattaforma di destinazione: l’attuale release 1.0 gira come noto sulla piattaforma Maemo, e in particolare sull’Internet Tablet N900 di Nokia (ma può essere utilizzato, seppure Mozilla lo sconsigli, anche sui modelli N810 e N800).

L’altro port di Fennec attualmente in sviluppo è quello per Windows Mobile , il quale è però ancora fermo alla fase di alpha testing: il suo sviluppo si sta rivelando più difficoltoso del previsto, probabilmente anche per via del modesto numero di sviluppatori coinvolti nel progetto.

Almeno in via ufficiale, per il momento non ci sono in piano altri port di Fennec: stando però alle indiscrezioni più recenti , Mozilla dovrebbe rilasciare una prima alpha per Android proprio nel corso di questo mese.

Nessuna notizia, invece, sulla ventilata versione per Symbian OS, messa probabilmente in ombra da quella – oggi considerata prioritaria – per Android.

Sulle novità tecniche di Fennec si è già parlato a lungo in passato, e non è il caso di elencarle nuovamente tutte: tra le principali vale la pena citare il motore di rendering 1.9.2 (lo stesso alla base di Firefox 3.6), l’awesome bar, l’integrazione con il servizio di sincronizzazione Weave, il supporto agli add-on, il supporto alla geolocalizzazione, l’interfaccia a tab, le funzionalità per la privacy e la disponibilità di oltre 30 localizzazioni, tra le quali quella italiana. La descrizione delle principali caratteristiche di Firefox for Mobile è disponibile anche nelle note di rilascio e in questa FAQ ufficiale in italiano. Su Fennec si veda anche questa recente intervista di Punto Informatico a Jay Sullivan, vicepresidente di Mozilla.

Le estensioni per Fennec sono ad oggi oltre una quarantina , tra le quali AdBlock Plus , URL Fixer e TwitterBar .

Mozilla Weave 1.0
In concomitanza con il rilascio della prima release stabile di Firefox for Mobile, Mozilla ha pubblicato anche la versione 1.0 finale di Weave, un servizio cloud capace di sincronizzare tra più computer e tra differenti versioni di Firefox, inclusa ora la versione mobile, segnalibri, password, tab aperte, cronologia e impostazioni.

Weave rappresenta senza dubbio un grande valore aggiunto per Fennec: nessun altro browser mobile può vantare un servizio di sincronizzazione così completo e, soprattutto, non può vantarlo nei confronti del secondo browser più utilizzato al mondo, Firefox.

Una delle attuali limitazioni di Weave è la capacità di sincronizzare al massimo 25 tab aperte. Mozilla conta di superare questo limite in una delle prossime minor release e, nello stesso tempo, estendere il supporto anche alla sincronizzazione di add-on, plug-in per la ricerca e altre personalizzazioni.

Per sfruttare il servizio in Firefox for Mobile è necessario scaricare l’add-on Weave Sync (quello per Firefox desktop è qui ).

Google Chrome 5.0
Lo scorso fine settimana Google ha rilasciato una nuova developer preview di Chrome che inaugura il ramo di sviluppo 5.0.xx. Scaricabile per Windows e Mac dal Dev channel , Chrome 5.0.307.1 rappresenta la più avanzata versione del browser di BigG, ma come tutte le build disponibili sul Dev channel, anche la più bacata e inaffidabile: Google ne consiglia l’uso solo a tester e sviluppatori.

Download.com riporta che Chrome 5 introduce alcune impostazioni in più relative alla gestione/filtro dei cookies, delle immagini, di JavaScript, dei plug-in e dei pop-up. Softpedia fa poi notare che la nuova versione di test di Chrome non fornisce alcuna integrazione con l’interfaccia di Windows 7, mancando dunque di supportare funzionalità come la Taskbar Thumbnail Preview e le jump list.

Negli scorsi giorni l’information security engineer di Google, Chris Evans, ha poi annunciato l’intenzione di remunerare i “cacciatori di bug” più diligenti e responsabili con premi in denaro. Più nel dettaglio, BigG pagherà ai ricercatori di sicurezza 500 dollari per ogni vulnerabilità di Chrome che segnaleranno tempestivamente allo staff tecnico di Google. Le vulnerabilità dovranno essere inedite, mai divulgate in precedenza e relative ad una qualsiasi versione stabile o preliminare di Chrome o di uno dei suoi add-on.

Evans afferma che il premio in denaro può arrivare anche alla cifra di 1337 dollari se la falla si dovesse rivelare particolarmente grave o insidiosa.

Google è disposta a pagare non soltanto per le vulnerabilità, ma anche per quei bug che, pur non rappresentando una minaccia per la sicurezza, possono inficiare gravemente la stabilità e l’affidabilità del browser. Per ogni altra informazione sul programma si rimanda al Chromium Blog .

Alessandro Del Rosso

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Pubblicato il 1 feb 2010
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