Google si compra Aardvark

Google si compra Aardvark

La piattaforma fatta di domande e risposte user generated passa sotto il controllo di BigG per 50 milioni di dollari. Un tassello in più sulla corsa all'oro dei social network
La piattaforma fatta di domande e risposte user generated passa sotto il controllo di BigG per 50 milioni di dollari. Un tassello in più sulla corsa all'oro dei social network

Google prosegue la sua deriva sociale svelata definitivamente da Buzz comprando Aardvark , uno strumento social creato da alcuni fuoriusciti del Googleplex che, in stile Yahoo! Answers, consente agli utenti di porre quesiti riguardi i temi più svariati e di proporre una soluzione qualora si conosca la risposta.

Al momento della registrazione è necessario indicare i propri dati reali, proprio come accade per Facebook, e indicare i campi tematici nei quali si ritiene di essere ferrati : una volta loggati è possibile esplorare quesiti ancora irrisolti oppure porne di propri. Le statistiche di domande e risposte vengono registrate e mostrate all’interno del profilo, probabilmente per permettere alla community di constatare l’esperienza o la tipologia di utente con cui si ha a che fare.

Ciò che risulta interessante sono i vari modi in cui si può interagire con gli altri utenti: si va dall’applicazione per iPhone ad un bot per diversi client di instant messaging che invia domande pertinenti alla preparazione dell’utente, purché adeguatamente descritta nel profilo. In ogni caso è possibile determinare la frequenza degli alert, fino a sospederli del tutto nel caso in cui non si abbia tempo o voglia da dedicarvi.

Sborsando 50 milioni di dollari Google si è assicurata dunque le prestazioni una piattaforma promettente e che, con l’iniezione di fondi e know-how da parte di BigG, potrebbe presto contare ben più degli attuali 90mila utenti . Non è ufficiale ma appare probabile che Aardvark avrà presto a che fare con Buzz , il social network modellato su Gmail con il quale Google intende esplorare un mercato vicino al raggiungimento del suo picco.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
12 feb 2010
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