Il futuro degli ambiziosi piani di NASA (Luna e poi Marte) è in forse , la presidenza Obama taglia i fondi e il progetto Constellation finisce in standby fino a data da destinarsi. Non bastasse questo a togliere il sonno agli amministratori del gigante dell’esplorazione spaziale statunitense, ora ci si mette anche la politica, che accusa la dirigenza dell’agenzia di mancanza di una visione chiara per il futuro .
La discussione è accesa tra i membri del senato e l’amministratore NASA Charles Bolden: i primi accusano il secondo di non avere le idee chiare su dove l’agenzia dovrà andare in futuro, mentre Golden a sua volta parla di “uno stato di allucinazione” perché “una visione senza risorse è solo allucinazione”.
Così ribattono i senatori: “Le risorse senza una visione sono uno spreco di tempo e denaro”. Il progetto Constellation avrebbe dovuto raccogliere la storica eredità dello Shuttle per traghettare gli USA, l’uomo e l’intero pianeta verso nuove passeggiate lunari in vista del vero obiettivo , la prima missione con astronauti diretta sul Pianeta Rosso attualmente percorso in lungo e in largo dai rover gemelli Spirit e Opportunity.
Ma alle ambizioni di NASA (inizialmente incoraggiate e foraggiate da Bush Jr) non è mai corrisposta la opportuna fiumara di soldi dei contribuenti che Capitol Hill avrebbe dovuto investire per il successo di Constellation, complici i dubbi sulla sua fattibilità e la recessione economica di cui ancora si sentono gli effetti negli States e nel mondo.
Ed ecco allora che, in tempi difficili come questi, il senatore repubblicano David Bitter dice di voler “combattere con ogni oncia di energia che posseggo per affondare questo budget o qualunque cosa dello stesso genere”. Di parere opposto è invece il democratico Bill Nelson, che teme la messa ai margini di NASA nell’esplorazione spaziale se il progetto Constellation dovesse effettivamente essere cancellato a causa dei nuovi limiti di budget.
Mentre la politica discute sul da farsi e le ambizioni di NASA si ridimensionano, l’agenzia spaziale continua a condurre test (l’ultimo Reusable Solid Rocket Motor per i rimanenti lanci dello Shuttle è stato appena acceso e attentamente monitorato), a spedire pezzi in orbita per la Stazione Spaziale Internazionale ( Tranquility e Cupola sono finalmente diventate parte dell’avamposto extra-atmosfera), a rinnovare la sua pluridecennale infrastruttura di comunicazione spaziale basata sulle antenne giganti del Deep Space Network.
Che il budget del prossimo anno sia ridotto o sostanzioso, NASA continua a progettare e testare tecnologie avveniristiche come i moduli spaziali “gonfiabili” e una sorta di Avatar spaziale controllabile da remoto . In questo caso sulla Luna ci finirebbero degli umanoidi robotici che verrebbero poi eterodiretti dagli scienziati presenti sulla Terra dotati di opportuna tuta cattura-movimenti. I tempi previsti per la prima missione sono di appena 1.000 giorni.
Alfonso Maruccia