A un mese e mezzo di distanza dal suo annuncio, la nuova piattaforma mobile MeeGo , risultato del matrimonio tra il progetto Moblin di Intel e quello Maemo di Nokia, è ora disponibile per gli sviluppatori. Questo significa che creatori di applicazioni, produttori di device e tutti gli altri interessati possono scaricare il codice e le immagini di MeeGo.
Il rilascio di questa developer preview di MeeGo segna il completamento della fusione tra Maemo e Moblin e permette ai programmatori di iniziare a prendere confidenza con il nuovo sistema operativo.
L’attuale distribuzione di MeeGo comprende le librerie al cuore del sistema operativo e tutti i principali servizi, inclusi quelli di telefonia e connettività, Internet e social networking, multimedia, data management ecc. Ciò che ancora manca è l’interfaccia grafica utente, che il progetto finanziato da Intel e Nokia prevede di completare per maggio, in occasione del rilascio della prima release ufficiale di MeeGo.
La nuova GUI poggia sul framework Qt di Nokia, e potrebbe avere diverse caratteristiche in comune con il prototipo d’interfaccia mostrata nel video a fondo pagina: un prototipo visto girare su uno smartphone con Moblin 2.1 durante lo scorso Mobile World Congress.
In attesa del completamento della GUI, chi avvierà l’attuale pre-release di MeeGo dovrà accontentarsi di interagire con il sistema operativo mediante la cara vecchia shell a caratteri.
Attualmente MeeGo supporta la piattaforma hardware ARM-based del Nokia N900 e quella Atom indirizzata ai netbook e agli smartphone (Moorestown). Le rispettive immagini, avviabili anche da chiavetta USB, possono essere scaricate da qui .
Intel e Nokia cullano l’ambizione di spingere MeeGo non soltanto su netbook, MID e smartphone, ma anche su computer di bordo per auto, sistemi di navigazione satellitare, televisori, set-top box e altri device consumer. Gli analisti vedono in questa piattaforma molte analogie con quella Android, a partire dall’utilizzo del kernel Linux, dal modello di sviluppo e dal target a cui si rivolge.
Alessandro Del Rosso