Microsoft, la fuga di Bach

Microsoft, la fuga di Bach

La divisione Entertainment di Redmond decimata al vertice: Robbie Bach non verrà sostituito e Ballmer assumerà un ruolo centrale nel riassetto del settore. Per recuperare terreno nel mobile?
La divisione Entertainment di Redmond decimata al vertice: Robbie Bach non verrà sostituito e Ballmer assumerà un ruolo centrale nel riassetto del settore. Per recuperare terreno nel mobile?

Dopo J Allard l’intero vertice della divisione Entertainment & Device subisce uno scossone: stavolta è Robbie Bach a lasciare il suo posto. Parola d’ordine a Redmond: riassetto.

Robbie Bach, da 22 anni a Redmond, si è ufficialmente dimesso e non sarà sostituito : le sue responsabilità saranno suddivise tra il vicepresidente Andy Less, che si occuperà di Mobile, e il VP Don Mattrick (già presidente di EA Worldwide Studios) cui sarà affidato il gaming. Entrambi faranno riferimento direttamente al CEO, Steve Balmer.

Nel riassetto generale sarà proprio Ballmer ad avere un ruolo ancora maggiore. E da parte di alcuni osservatori vi è qualche dubbio proprio su questo: Ballmer potrebbe non avere abbastanza tempo e concentrazione su questi settori, entrambe doti necessarie in questo momento. Tuttavia il CEO aveva già tenuto per se le redini di una divisione nel 2008: in quel caso si trattatava del gruppo Windows, ed il risultato è stato che dopo Vista è arrivato Windows 7.

A ogni modo, Allard e Bach sono considerate due belle risorse perse da Redmond. In una mail ai dipendenti, Ballmer ha ufficializzato la partenza di Allard, che, afferma, rimarrà però come prezioso consulente, in particolare in tema di progetti sperimentali e interfacce.

Da parte sua J Allard ha mandato una nota di comiato ai colleghi, in cui non nomina mai Courier (il supposto motivo della separazione) e afferma di non aver intenzione di passare a Apple, Google o altri concorrenti e anzi che collaborerà ancora con Ballmer.

Anche Bach ha riferito che si tratta di un divorzio per motivi personali e che la concomitanza con il caso Allard è del tutto casuale. Nessun problema vi sarebbe anche dal punto di vista dei prodotti: anche se in realtà Courier – afferma – non è mai esistito e si tratta più che altro di un incubatore che ha fatto la sua parte nel processo di Ricerca e Sviluppo di Microsoft, le prospettive future di Redmond restano ottime.

Tuttavia la riorganizzazione interna può servire proprio a ricominciare la corsa e recuperare terreno nel Mobile: con Windows Phone 7 ancora non sul mercato, Courier non solo morto ma anche mai nato, Zune non competitivo rispetto a iPod touch e le sue app e un Windows 7 non proprio pronto come sistema operativo per dispositivi touch come i tablet, Redmond sembra doversi rimboccare le maniche.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
26 mag 2010
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