UK, università contro il social network

UK, università contro il social network

Un ateneo di Londra contro FitFinder e il suo creatore, reo di aver messo in piedi un sito troppo pruriginoso. Distratti 4 milioni di studenti britannici. Ora dovrà pagare una multa o rischiare di non laurearsi in scienze informatiche
Un ateneo di Londra contro FitFinder e il suo creatore, reo di aver messo in piedi un sito troppo pruriginoso. Distratti 4 milioni di studenti britannici. Ora dovrà pagare una multa o rischiare di non laurearsi in scienze informatiche

All’alba dello scorso aprile un pruriginoso social network faceva la sua prima apparizione online . FitFinder appariva agli studenti del Regno Unito come una miscela tra i brevi cinguettii di Twitter e i più ampi profili di Facebook. Il suo creatore, Rich Martell, è uno studente di 21 anni, all’ultimo anno dei corsi in scienze informatiche presso lo University College of London (UCL).

FitFinder aveva subito spopolato tra gli studenti della capitale britannica, particolarmente attratti dalla possibilità di flirtare online, di scambiarsi messaggi dal sapore piccante. E il tool social di Rich Martell era infatti riuscito a conquistarsi una popolosa platea di circa 4 milioni di utenti .

Una platea forse troppo popolosa. Almeno secondo gli alti vertici universitari, che ora hanno multato il creatore di FitFinder con la massima sanzione pecuniaria, pari a circa 300 sterline . Una multa a seguito dell’avvenuta violazione del codice disciplinare interno al college, dato che il sito aveva gettato sull’ateneo londinese una pesante ombra di discredito.

FitFinder era stato troppo attraente per gli studenti, portandoli ad un alto livello di distrazione dagli studi quotidiani . E non solo. Il tool social aveva incitato gli studenti a lasciarsi andare a commenti pruriginosi e talvolta sessisti, come in seguito sostenuto da alcuni gruppi di donne britanniche.

Rich Martell si è così ritrovato a rischiare seriamente il suo completamento degli studi, dopo l’ aut-aut da parte dei vertici universitari. Pagare al più presto la multa o vedersi ritirata la possibilità ultima di laurearsi in scienze informatiche. Un rischio che lo studente non ha voluto correre, decidendo di mettere temporaneamente il suo sito offline . Ma la sua stessa platea non sembra aver gradito, mettendo in piedi una petizione attualmente giunta a circa 6mila firme.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 1 giu 2010
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