Microsoft Research ha presentato una possibile soluzione per tentare di mitigare l’enorme impatto energetico dei network aziendali costantemente “online” e al massimo del consumo di corrente elettrica. La divisione di Redmond ha pubblicato uno studio sul suo Sleep Proxy , una tecnologia in grado di gestire in maniera pratica e indolore la convivenza di client attivi e in sospensione all’interno di una stessa rete , con un regime di policy comune per quanto riguarda la condivisione delle risorse.
Se è infatti già disponibile lo standard Wake-on-LAN per riattivare i PC in sospensione attraverso la connessione di rete, la sua mancata adozione nel software di utilità disponibile sulle macchine Wintel ne preclude l’utilizzo proficuo nei casi in cui sarebbe necessario accedere al sistema dormiente: installazione di patch, accesso ai file condivisi o altro ancora.
Lo Sleep Proxy di Redmond funziona appunto come agente di rete in grado di intercettare il traffico diretto alle macchine in sospensione, determinare se occorre riattivarle e infine inviare gli opportuni segnali WoL per rendere possibile la comunicazione che altrimenti non sarebbe potuta avvenire in maniera automatica.
Stando alle informazioni fornite da Microsoft, la sperimentazione dello sleep proxy in uno scenario di utilizzo reale (50 utenti attivi nel laboratorio di ricerca “Building 99” a Redmond, Washington) ha portato a un risparmio energetico netto compreso tra il 60 e l’80 per cento: le strategie di sospensione possono farsi più aggressive con la garanzia di continuare ad avere una rete funzionale capace, quando occorre, di attivare ogni sistema necessario.
I risultati iniziali sono positivi e Microsoft pensa di estendere la sperimentazione in contesti ancora più ampi. Nel contempo a Redmond lavorano su un nuovo sistema di tipo peer-to-peer in grado di eliminare la necessità di un agente di rete dedicato e trasformare l’ultimo client attivo in un potenziale “sleep proxy”, capace di gestire la sospensione di tutte le macchine connesse in LAN e attivarle alla bisogna.
Alfonso Maruccia