Un oculista nello smartphone

Un oculista nello smartphone

Ricercatori del MIT sviluppano una soluzione pratica per condurre test estremamente economici. Obiettivo: diffondere la prevenzione nelle zone del mondo in cui gli esami tradizionali sono impraticabili
Ricercatori del MIT sviluppano una soluzione pratica per condurre test estremamente economici. Obiettivo: diffondere la prevenzione nelle zone del mondo in cui gli esami tradizionali sono impraticabili

Usare lo schermo di un telefono cellulare per condurre esami oclustici veloci , economici ed efficaci: l’idea è venuta ai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology , divisione Media Lab , con l’obiettivo dichiarato di trasformare in realtà la prevenzione nelle parti del mondo in cui le apparecchiature tradizionali non potrebbero mai arrivare altrimenti.

Il progetto si chiama Near-Eye Tool for Refractive Assessment (NETRA), ed è basato su un set di piccole lenti contenute in un obiettivo che si attacca letteralmente al piccolo schermo di uno smartphone: il paziente-utente guarda nell’obiettivo e contemporaneamente preme sulle frecce del telefonino finché una serie di linee parallele verdi e rosse finiscono per combaciare.

La procedura va ripetuta otto volte, con le linee che vengono di volta in volta presentate a differenti angolazioni per ogni occhio. Dopo i due minuti scarsi richiesti dal test, dicono i ricercatori, il software presente sullo smartphone è in grado di fornire indicazioni molto precise sulle piccole aberrazioni nella rifrazione ottica da cui il paziente è affetto , e la relativa necessità di correzioni ottiche da applicare con opportuno paio di occhiali.

Non solo il test si è rivelato preciso tanto quanto quelli tradizionalmente condotti nello studio di un ottico, proseguono gli uomini del MIT, ma è anche molto economico da realizzare – tra 1 e 2 dollari – e lo diventerebbe enormemente di più (nell’ordine di pochi centesimi di dollaro) se il dispositivo optometrico dovesse essere realizzato in quantità industriali.

Non a caso gli autori della ricerca – in via di presentazione al Siggraph di luglio – si dicono pronti a trasformarla in una vera e propria azienda “for-profit” chiamata PerfectSight e rivolta al potenzialmente molto ampio mercato dei paesi in via di sviluppo . NETRA sarebbe infatti un dispositivo perfetto per quei contesti un cui la prevenzione è importantissima – due miliardi di persone al mondo soffrono di difetti di rifrazione ottica non diagnosticati – eppure impraticabile nelle modalità a cui la più ricca utenza occidentale è abituata.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
29 giu 2010
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