L’indiscrezione, originata da un tweet – ora rimosso – del fondatore di Digg Kevin Rose, sta facendo il giro della rete: Google starebbe lavorando alacremente allo sviluppo di un servizio concorrente di Facebook, un social network super-segreto di cui si ipotizzano le possibili componenti ma che ha un obiettivo certo, quasi scontato: rincorrere e neutralizzare la crescita impressionante della rete sociale di Facebook. Per evitare che i servizi di rete di Mountain View – search in primis – perdano quello status di centralità che attualmente li caratterizza.
Rose dice che Google Me , questo il nome del presunto social network ideato presso il Googleplex , verrà lanciato molto, molto presto e che la fonte della notizia sarebbe di quelle “molto credibili”. Già in passato Rose aveva lanciato indiscrezioni su importanti novità in seno all’industria dell’IT, centrando il bersaglio con una media vicina al 50%.
A ribadire la veridicità dell’indiscrezione è poi Adam D’Angelo, ex-CTO di Facebook e ora fondatore del servizio Q&A Quora che in una risposta a una delle domande poste sul network di “social sharing” della conoscenza – sempre in merito a Google Me – conferma : “Non si tratta di un indiscrezione. Google Me è un progetto reale. Ci lavorano parecchie persone e solo assolutamente certo della cosa”.
Stando a quanto rivela D’Angelo, Google sarebbe “spaventata a morte” dalla potenziale minaccia di Facebook, perché la previsione sul rallentamento della sua crescita si è rivelata infondata e ora il social network più popolare minaccia seriamente di mettere BigG all’angolo dopo gli ultimi 10 anni di business dorato, advertising a fiumi e prospettive rosee su quasi ogni fronte dell’high-tech interconnesso.
Dando per scontato che la nascita di Google Me sia a questo punto un evento più che probabile , a ingenerare dubbi e perplessità sono la reale portata del nuovo progetto social di Mountain View e la sua effettiva capacità di posizionarsi come un concorrente per il social network in blu: Facebook ha raccolto la bellezza di 500 milioni di utenti che al momento non sembrano poi molto interessati a spostarsi altrove.
Né si possono ignorare i clamorosi passi falsi che hanno sin qui contraddistinto i tentativi social di Google: Orkut , Buzz con la sua iniziale disfatta , Wave , Profile , sono tutti pezzi di un potenziale network sociale che non è mai decollato realmente al netto delle polemiche sulla scarsa considerazione della privacy degli utenti e degli incidenti di percorso.
Che Google tenti ora di mettere assieme tutti quei pezzi in una strategia in stile dottor Frankenstein – pezzi morti che danno origine a un organismo vivo – o che provi a riversare il passato (dati e utenti raccolti sui vari servizi soprattutto) in qualcosa di nuovo, quel che è certo è che l’obiettivo di battere Facebook sul suo stesso terreno appare tutto fuorché scontato o garantito.
Alfonso Maruccia