La Bella di Torriglia : tutti la vogliono, ma nessuno la piglia. L’innovativo smartphone prodotto dalla israeliana ELSE, che Punto Informatico aveva provato al CES lo scorso gennaio, è stato cancellato : non entrerà in produzione, andando a ingrossare le fila dei grandi prototipi che non vedranno mai la luce del mercato ( Palm Foleo , Microsoft Courier ). La colpa, dice un comunicato diffuso dalla stessa azienda, sarebbe la poca lungimiranza dei possibili partner per la commercializzazione, che non hanno fornito tempi e condizioni certe per lo sbarco nei listini del prodotto. Di certo, luglio non sembra preannunciarsi un bel mese per gli smartphone.
“IL management ha investito energie e impegno considerevole per garantire una partnership per la vendita del device – si legge nella nota – Sebbene ci fosse interesse incoraggiante per il prodotto da parte dei potenziali partner, il management non è riuscito a confermare un accordo a condizioni accettabili per proseguire nella produzione dell’apparecchio”: insomma, la colpa non è del prodotto o di chi l’ha sviluppato, ma di altri. Pertanto “A causa dei ritardi critici e dello stato attuale del progetto, la board ha deciso di sospendere ogni investimento ulteriore per la produzione del First ELSE, e di concentrare gli sforzi solo nel concedere in licenza la piattaforma ELSE Intuition”.
Nonostante, dunque, un prototipo pienamente funzionante avesse riscosso la simpatia e l’apprezzamento dei potenziali soci in affari, nessuno ha avuto voglia di impegnarsi a distribuirlo in competizione con colossi come iPhone, i vari smartphone Android e il futuro Windows Phone 7. Un peccato, visto le premesse: basato su piattaforma LiMo (e cugino di WebOS per la sua impostazione su un framework comune), First ELSE era uno prodotto dall’interfaccia innovativa e con dietro un importante investimento sull’hardware (grazie anche alla partnership con Sharp) e software.
Non a caso, il comunicato parla ora di focus sul software : il sistema di messaggistica, di gestione della rubrica e delle segnalazioni push era senz’altro uno dei punti di forza del prodotto, concepito sin dall’inizio per l’integrazione coi servizi di rete intelligente degli operatori telefonici. Se a questo si aggiunge un paradigma di interfaccia profondamente differente dall’attuale imperante paginata di icone , il tutto montato su un hardware abbastanza attuale , appare chiaro che le possibilità di “adattare” lo stesso software a un progetto simile altrui non siano tanto remote.
Le cose, comunque, non vanno male solo al First ELSE. Pure in casa Skylight (lo “smartbook” di Lenovo) non si respira una bella aria: il prodotto, anch’esso presentato al CES 2010, doveva venir messo in vendita in primavera, ma in seguito era stato posticipato all’estate. Ora sembrerebbe che, per far posto nel suo sottile chassis a uno Snapdragon di seconda generazione da 1,5GHz, il suo debutto sarà ulteriormente rimandato : se ne dovrebbe parlare a natale, ma di certo il secondo rinvio non farà bene alla popolarità dell’idea di una via di mezzo tra un netbook e un MID con tastiera, visto il proliferare di tablet e simili prodotti da Apple, Dell (ma non solo ) e prossimamente forse anche da HP .
Più complicata ancora, se possibile, la situazione di Plastic Logic e del suo Que : l’e-reader per professionisti era stato centellinato alla stampa e colmato di attenzione dai reporter a Las Vegas, per lui era stato promesso uno sbarco in grande stile con molti servizi software e cloud abbinati e pensati squisitamente per il pubblico enterprise. Analogamente a quanto a successo allo smartbook Lenovo, Plastic Logic aveva rinviato da aprile a luglio l’uscita del suo device: ora, invece, sarebbe confermata la cancellazione di tutti gli ordini già ricevuti e un’ulteriore rinvio a data da destinarsi.
Motivo del ritardo sarebbe il desiderio di adeguare le caratteristiche del prodotto all’evoluzione avvenuta in seno al mercato: ma con la diffusione sempre più massiccia di Kindle, Nook e pure del tablet iPad, a meno di non proporre un prodotto decisamente differente da quello mostrato a gennaio ogni giorno di ritardo in più rischia di causare un danno serio alla credibilità del progetto Que . Plastic Logic ha già fatto sapere che il suo e-reader a colori non sarà pronto prima del 2012: ma, come spesso accade in questi casi , se non si affretterà a trasformare il Que in realtà, la mancanza di ritorni per l’investimento fin qui operato in ricerca e sviluppo potrebbe complicarle inutilmente la vita.
Luca Annunziata