iPhone e la torcia connessa

iPhone e la torcia connessa

Per qualche ora su AppStore è circolata una applicazione molto particolare. Apparentemente si trattava solo di una lampadina virtuale, ma in realtà sapeva fare molto di più
Per qualche ora su AppStore è circolata una applicazione molto particolare. Apparentemente si trattava solo di una lampadina virtuale, ma in realtà sapeva fare molto di più

Nick Lee, 15 anni , per qualche ora ha tenuto in scacco le strettissime maglie di AppStore. La sua applicazione, Handy Light, per 0,99 dollari offriva una sorgente luminosa colorata tramite lo schermo del Melafonino: niente che non si possa fare semplicemente accendendolo, ma sul marketplace di Cupertino le (in)utility come questa abbondano. Sotto il cofano, mascherata dietro una combinazione di tasti e un po’ di configurazioni da completare, Handy Light nascondeva una funzione particolare: chi, come i clienti AT&T negli USA o Vodafone in Italia, avesse voluto approfittare del tethering senza pagare una tariffa aggiuntiva , non doveva far altro che scucire il simbolico verdone per accaparrarsi l’app.

Al contrario di altri provider, infatti, l’esclusivista statunitense per iPhone non consente di sfruttare lo smartphone come “modem” per navigare con il proprio PC: per farlo occorre sottoscrivere un piano aggiuntivo da 20 dollari al mese, con un limite di 2GB mensili. Cifre che stanno strette ai consumatori, e fino ad adesso l’unico modo di scavalcare queste limitazioni era sbloccare iPhone (tramite la procedura definita Jailbreak ) e installare applicazioni non autorizzate sull’apparecchio.

Con Handy Light, all’apparenza solo una torcia elettrica, si può ( poteva ) fare invece di meglio: creata una WiFi ad hoc sul Mac (facendolo fungere cioè da access point), si collega il proprio iPhone a questa rete locale e si imposta manualmente i dati per la connessione. Lo stesso va fatto sul Mac (indicando il proxy giusto, rispondente all’indirizzo: 13.37.13.37:1337), e infine si lancia l’applicazione magica variando il colore dello schermo secondo una precisa combinazione (vedi video in fondo): a quel punto, il tethering via WiFi (che peraltro non è possibile normalmente: si fa solo via USB o Bluetooth) è bello che servito.

Naturalmente, non appena il video ospitato su YouTube che mostrava la procedura ha iniziato a circolare, Handy Light è sparita da AppStore . Peccato, a quel punto aveva già raggiunto la seconda posizione tra le app a pagamento più vendute: non era la prima volta che un’applicazione simile compariva sul Melafonino, e il fatto che l’autore avesse nascosto questa funzione sotto mentite spoglie (pratica vietata) ha solo garantito qualche ora di vita al software. Chi l’avesse già scaricata, comunque, dovrebbe poter continuare a usarla senza problemi.

A questo punto non è chiaro cosa succederà ai proventi delle vendite completate : avendo violato probabilmente il contratto stipulato tra gli sviluppatori e Apple per l’accesso ad AppStore, il giovane Lee potrebbe non vedere un centesimo di quanto gli spetterebbe secondo la classica ripartizione “70-30”. In ogni caso, quella di Handy Light è una delle poche sbavature in un sistema di filtraggio che – fino a oggi – ha tenuto fuori dal Melafonino spyware e ospiti indesiderati (almeno dalle versioni non sbloccate).

Luca Annunziata

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Pubblicato il 21 lug 2010
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