Anno 2010, la silicon photonics prende il volo e lo fa proprio grazie a chi sul silicio ha costruito la sua fortuna e il suo business ad alto profitto: Intel ha annunciato la realizzazione di un prototipo di sistema trasmettitore-ricevitore fotonico basato su una singola fibra ottica e tradizionali componenti elettronici al silicio , capace di “scalare” enormemente in quanto a superficie d’impiego e larghezza di banda trasferita tra due punti.
Il primo “link” della nuova tecnologia di trasmissione ottica, o come lo definisce Intel “la prima connessione Silicon Photonics end-to-end con laser integrati” è in grado di trasferire un totale di 50 Gigabit di dati al secondo: invece che sulle tradizionali piste di rame di un circuito elettrico, tale enorme massa di informazione viene trasmessa dal trasmettitore al ricevitore da una sottile fibra ottica che può estendersi ben oltre le normali possibilità dei collegamenti elettrici di cui sopra.
Il chip-trasmettitore ha il compito di modulare i fasci luminosi di quattro laser ibridi al silicio, codificarli in altrettanti flussi da 12,5 Gbps ciascuno e infine combinarli in un unico flusso da 50 Gbps prima di trasmetterli sulla fibra ottica . All’altro capo del link, il ricevitore compie l’operazione contraria (divide il flusso principale in 4 fasci da 12,5 Gpbs ciascuno) e trasferisce gli impulsi luminosi a 4 microscopici fotorivelatori che riconvertono la luce in segnali elettrici processabili dai microchip al silicio.
Stando a quanto sostiene Intel, il nuovo prototipo è al momento una sorta di “concept vehicle” con cui poter testare la fattibilità di nuove idee in merito all’evoluzione del computing e della tecnologia informatica e alle possibilità di “siliconizzazione” della fotonica. Eppure sul lungo periodo il chipmaker già preconizza data center e complessi di supercomputer formati da componenti sparpagliati su interi campus, in connessione tra loro con bus ad alta velocità grazie alle fibre ottiche.
Intel sostiene che grazie alla silicon photonics le performance aumentano, le nuove possibilità di design delle piattaforme di computing (grandi complessi ma anche portatili e MID) esplodono, e le spese si riducono grandemente per quel che concerne lo spazio e l’energia elettrica consumata. E i 50Gpbs del prototipo potrebbero facilmente raggiungere una banda teorica di 1 Terabit al secondo .
Prospettiva sul medio termine a parte, quel che è al momento certo è la volontà del chipmaker di trattare separatamente la silicon photonics propriamente detta da Light Peak , lo standard di interconnessione consumer – anch’esso basato su tecnologia ottica – in arrivo entro il 2011 che nelle speranze di Intel dovrebbe sostituire in un sol colpo le interconnessioni SATA, LAN Ethernet, USB (2 e 3.0) e HDMI.
Alfonso Maruccia