GPL, storica vittoria nei tribunali

GPL, storica vittoria nei tribunali

Un giudice USA stabilisce il divieto di commercializzazione per i prodotti di elettronica di consumo che violano i dettami della più celebre licenza del FLOSS. Uno è stato sconfitto, restano altre 13 aziende da combattere
Un giudice USA stabilisce il divieto di commercializzazione per i prodotti di elettronica di consumo che violano i dettami della più celebre licenza del FLOSS. Uno è stato sconfitto, restano altre 13 aziende da combattere

E alla fine il software open l’ha spuntata sulle esigenze commerciali dell’industria statunitense . Per lo meno nel caso del produttore di apparecchi televisivi Westinghouse Digital Technologies , obbligato da una recente sentenza di un giudice federale a pagare una multa, le spese sostenute e a consegnare i televisori ancora invenduti all’organizzazione Software Freedom Conservancy per violazione della licenza GPL versione 2.0.

Alleatasi con gli esperti legali del Software Freedom Law Center , l’anno scorso SFC ha denunciato 14 aziende grandi e piccole per l’utilizzo non autorizzato del pacchetto di utility Unix BusyBox , software libero distribuito sotto licenza GPL e quindi soggetto all’obbligo di redistribuzione di eventuali modifiche apportate al codice. Molti i grandi nomi chiamati in causa dall’accoppiata SFC-SFLC, inclusi Samsung, JVC e Best Buy.

La vittoria contro WDT è arrivata sotto forma di default judgment a opera della Corte Federale del Distretto Meridionale di New York, con il giudice obbligato a condannare l’azienda per infrazione volontaria di copyright – quello della GPLv2 – stabilendo una multa di 90mila dollari, il pagamento delle spese legali di oltre 47mila dollari e la consegna dei televisori HD ancora invenduti a SFC che li donerà in beneficenza.

WDT – attualmente in fase di bancarotta controllata – non si è presentata davanti al giudice per difendersi dalle accuse di SFC, nondimeno la sentenza ha un valore storico: per la prima volta il sistema giudiziario statunitense ha condannato un’azienda commerciale colpevole di aver infranto la licenza cardine del movimento del Software Libero, stabilendo – qualora se ne sentisse il bisogno – che la gratuità di utilizzo del codice aperto non dà carta bianca per l’uso e l’abuso del suddetto codice a totale piacimento del produttore.

Visto il particolare stato societario in cui versa WDT, la vittoria in tribunale dà diritto a SFC di rivalersi come creditore nei confronti dell’azienda statunitense per ottenere il pagamento di multa e spese legali – e per farsi consegnare tutti i televisori costruiti abusando della licenza GPLv2. E dopo WDT sarà la volta delle altre 13 aziende chiamate in causa per la stessa infrazione .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 9 ago 2010
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