Le istituzioni dell’Unione Europea sembrerebbero aver deciso di inserirsi nell’ indagine avviata dalla Federal Trade Commission (FTC) circa la decisione di Apple di escludere dalle sue piattaforme mobile Adobe Flash e di limitare gli strumenti di programmazione utilizzabili dagli sviluppatori.
Negli Stati Uniti Cupertino è finita nell’occhio dell’Antitrust sia per la gestione del mercato musicale su iTunes , sia per l’ esclusione di Flash dai propri prodotti mobile e in generale i limiti imposti agli sviluppatori per lavorare sui suoi dispositivi.
A spingere inizialmente l’Antitrust a investigare su Apple, la cui campagna anti-Flash era salita agli onori della cronaca anche con una lettera aperta in cui il CEO Steve Jobs etichettava la tecnologia Adobe come il passato, la modifica dell’accordo di licenza imposto agli sviluppatori con cui Cupertino ha deciso di impedire l’utilizzo di strumenti di programmazione di parti terze, accettando solo app sviluppate in linguaggio nativo .
L’indagine, per la verità, non è ancora giunta ad una accusa formale, e il coinvolgimento delle autorità europee, preoccupate che l’atteggiamento di Cupertino possa attentare alla concorrenza, potrebbe allungare ulteriormente i tempi dell’ufficializzazione di quattro o sei mesi.
Claudio Tamburrino