Alla caccia di materia oscura

Alla caccia di materia oscura

Un nuovo, potente rivelatore di particelle è in viaggio verso gli Stati Uniti, prima del lancio verso la ISS. Si chiama AMS, è il suo scopo è tentare di svelare la reale natura dell'universo
Un nuovo, potente rivelatore di particelle è in viaggio verso gli Stati Uniti, prima del lancio verso la ISS. Si chiama AMS, è il suo scopo è tentare di svelare la reale natura dell'universo

Si chiama Alpha Magnetic Spectrometer (AMS) ed è la nuova meraviglia tecnologica che dovrebbe rispondere ad alcune delle domande fondamentali scaturite dai recenti sviluppi dell’astrofisica: che cos’è la materia oscura ? Da cosa è composta e con che cosa interagisce la sfuggente sostanza che compone (o almeno dovrebbe) il 95 per cento dell’universo conosciuto?

AMS è un rivelatore di particelle con un potente cuore magnetico, dal peso di 8,5 tonnellate, già caricato su un cargo della Air Force statunitense in quel di Ginevra. Risultato di 20 anni di ricerche e 2 miliardi di dollari di investimenti da parte di 16 diverse nazioni (Europa, Usa e Cina incluse), AMS verrà trasportato negli Stati Uniti in attesa di approdare sulla Stazione Spaziale Internazionale entro il febbraio del 2011.

La messa in orbita di AMS è appunto uno dei motivi principali che hanno convinto l’amministrazione Obama e l’agenzia spaziale NASA a rimandare il pensionamento del programma Shuttle almeno di qualche mese, dando alla comunità scientifica la possibilità di poter contare sulla disponibilità di un sofisticato strumento di indagine sul cosmo nel miglior punto di osservazione possibile: vale a dire nel cosmo stesso, al di fuori dell’atmosfera terrestre .

“Il cosmo è il nostro laboratorio più importante”, commenta il premio Nobel, professore del MIT e principale responsabile del progetto AMS Samuel Ting. Gli scienziati che gestiscono AMS sperano di individuare nuove prove dell’esistenza della materia oscura e di raccogliere ulteriori dati sui raggi cosmici. Roberto Battiston, fisico italiano presente nel team di AMS, dice che il lavoro del rilevatore “potrebbe riservare molte sorprese”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 27 ago 2010
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