Kepler inizia a stanare gli esopianeti

Kepler inizia a stanare gli esopianeti

Gli scienziati continuano ad esaminare i dati raccolti dal telescopio in orbita. Dopo le critiche della prima ora, importanti informazioni sugli esopianeti in giro per la galassia iniziano a filtrare
Gli scienziati continuano ad esaminare i dati raccolti dal telescopio in orbita. Dopo le critiche della prima ora, importanti informazioni sugli esopianeti in giro per la galassia iniziano a filtrare

Gli specialisti NASA della missione Kepler avevano promesso nuovi dettagli sui corpi celesti “papabili” per la classificazione di esopianeti , e puntualmente quelle informazioni sono arrivate. O meglio si tratta di conferme in anticipo sui tempi, con i ricercatori che danno per certa la scoperta di due esopianeti “saturniani” e la probabile identificazione di una super-terra un po’ troppo vicina al suo “sole” per poter ospitare la vita intesa in termini umani.

Chi gestisce e analizza l’enorme massa di informazioni raccolta dal telescopio Kepler – 156mila sistemi stellari esaminati per 43 giorni entro i primi 3mila anni luce dalla stella Sole – era finito sotto il fuoco di fila delle critiche dopo la decisione, qualche mese fa, di centellinare le rivelazioni sui potenziali candidati come “esopianeti”: scelta giustificata con l’obiettivo di studiare per bene i dati prima della pubblicazione, a beneficio dell’intera comunità scientifica.

I due esopianeti confermati dagli esperti NASA sono stati battezzati Kepler 9b e Kepler 9c, hanno dimensioni simili a Saturno e orbitano attorno a una stella simile al Sole a più di 2mila anni luce di distanza da quest’ultima nella costellazione della Lyra (emisfero settentrionale). Il terzo, possibile esopianeta avrebbe dimensioni pari a 1,5 volte quelle della Terra , classificandosi dunque come una cosiddetta “super-Terra”.

In quest’ultimo caso NASA si riserva di confermare le informazioni in un secondo momento, mentre per i due “eso-Saturni” già individuati i ricercatori sottolineano la “prima volta” della scoperta di un sistema planetario extra-solare con il metodo sfruttato dalla sonda Kepler: il telescopio misura le minute variazioni nella luminosità di una stella a causa di un pianeta in transito davanti a essa, fornendo ai ricercatori a terra i dati necessari a calcolare massa e raggio del corpo celeste.

Sia come sia, il periodo pare propizio per la caccia agli esopianeti : solo qualche giorno prima dell’annuncio dei ricercatori di Kepler, è arrivata la notizia che astronomi dello European Southern Observatory hanno individuato un nuovo sistema planetario completo di stella e tra i 5 e i 7 pianeti orbitanti attorno a essa.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
27 ago 2010
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