Dopo l’attenzione non certo positiva a cui è stata sottoposta per le retate antipirateria delle autorità russe ai danni di associazioni di diritti civili e organizzazioni di opposizione politica, Redmond ha espresso , più chiaramente di quanto detto a caldo , le sue scuse per il coinvolgimento indiretto in tali fatti, riconosciuto il possibile danno di immagine subito e annunciato una nuova politica aziendale volta a correggere la situazione: il tutto con un comunicato firmato dal dirigente Brad Smith.
“Ci assumiamo le nostre responsabilità”, si legge nella nota con cui Smith vuole togliere ogni dubbio circa la posizione di Microsoft nella vicenda: “Aborriamo inequivocabilmente qualsiasi tentativo di sfruttare la proprietà intellettuale per perseguire guadagni personali o difendere posizioni politiche. Di conseguenza, ci stiamo muovendo velocemente per rimuovere qualsiasi incentivo o possibilità di intraprendere questo tipo di comportamento”.
Per chiarire gli aspetti ancora rimasti oscuri della vicenda, “abbiamo dato mandato ad uno studio di diritto internazionale di compiere un’indagine autonoma e di consigliarci quali misure adottare”. Redmond non attenderà tuttavia la conclusione all’indagine per agire: “Per impedire alle organizzazioni non governative di esser vittime di aggressioni camuffate da retate antipirateria, Microsoft creerà una licenza software unilaterale per le Organizzazini Non Governative (ONG) e Media che assicurerà che tutte le loro copie sono autorizzate gratuitamente”.
Il solco seguito è quello della licenza già predisposta a favore di queste entità, per esempio con il programma Infodonor, che riservava 6 diversi prodotti software Microsoft per 50 diversi PC gratuitamente: per far fronte alle difficoltà nell’ordinazione dei prodotti o nella comunicazione dell’offerta Redmond ha dunque ora deciso di predisporre una licenza che di fatto rende legale qualsiasi software Microsoft installato sui computer delle ONG senza che esse debbano fare nulla.
La nuova licenza unilaterale e senza obblighi burocratici, peraltro, cambia automaticamente le carte in tavola nei processi che dovranno affrontare in Russia queste organizzazioni, dal momento che verranno immediatamente divulgate a tutte le autorità interessate attestando che ogni associazione eventualmente coinvolta possiede software in un modo o nell’altro autorizzato. Per i casi che eventualmente rimarranno in sospeso arriverà da Redmond anche l’assistenza legale.
L’obiettivo è ora di rimediare alla situazione e il nuovo piano di licensing durerà almeno fino al 2012, con la possibilità tuttavia di essere esteso, sia temporalmente oltre questa data, sia territorialmente in altri paesi diversi dalla Russia.
Claudio Tamburrino