L’ attesa versione beta di Internet Explorer 9 è disponibile per il download, a livello globale. Un evento che la scorsa notte è stato addirittura celebrato con un mega-party londinese, tra brindisi, sviluppatori e popstar. Ma quanto c’è, realmente, da festeggiare per i risultati ottenuti da questa nona versione del browser Microsoft? Per farsi un’idea basta installarlo , con la consapevolezza di avere a che fare con una release non definitiva e tenendo presente il fatto che la beta rilasciata sovrascrive l’Internet Explorer già ospitato sul PC.
L’ultimo IE prevede innanzitutto un’interfaccia utente totalmente ripensata, disegnata con uno stile radicalmente diverso dai precedenti. La strada seguita dal nuovo look, intravisto nei mesi scorsi grazie alle varie Platform Preview, è decisamente minimalista e allineata alla tendenza essenziale che sta ormai contagiando un po’ tutti i browser. Adesso non c’è praticamente nulla a frapporsi tra utente e pagina web, se escludiamo la sottile barra di navigazione in alto con i comandi essenziali alla navigazione. A livello visivo, il risultato è molto leggero e pulito, quindi gradevole, perché la grafica non risulta affatto invadente e il focus resta tutto sui contenuti del sito visitato. È chiaro però che andando avanti di questo passo, esagerando con le cure dimagranti, si rischia di ritrovarci con UI trasparenti tutte pericolosamente simili tra loro.
Nella tasca interna della giacca il nuovo browser Microsoft nasconde comunque opzioni e accessori, facilmente individuabili. Una novità accolta con gradimento è l’avvento del Download Manager . Una funzione attesa per anni dagli utenti IE, che include anche il noto filtro con protezione anti-malware SmartScreen, in grado di differenziare tra notifiche di pericoli reali e avvisi che possono essere tranquillamente ignorati.
L’add-on Performance Advisor segnala invece le palle al piede: quei componenti aggiuntivi che stanno appesantendo troppo l’avvio di Internet Explorer. Per evitare fraintendimenti, quando il tempo di caricamento complessivo di tutti i plug-in ha superato il limite (0,2 secondi) appare un avviso che invita a rivedere la lista delle priorità. A quel punto, l’utente può prendere delle contromisure, disabilitando i processi che non ritiene davvero indispensabili.
I siti vengono gestiti come fossero delle applicazioni autonome installate sul PC, tanto che è possibile giocare con le schede, usare la funzione Aero Snap per visualizzare due siti affiancate o raggiungere un indirizzo web dei preferiti passando direttamente dalla taskbar di Windows 7, senza aprire il browser. La JumpList associata al logo del sito può essere usata come scorciatoia per attivare funzioni della pagina (cambiare la stazione musicale di una web radio, ad esempio) ma funziona solo con i siti che prevedono questa opzione. Il supporto alla jumplist da parte dei partner Microsoft che hanno contribuito allo sviluppo di IE 9 (Facebook, MySpace, Amazon, eBay) non tarderà ad arrivare, nel frattempo restano comunque disponibili gli altri acceleratori già visti in Internet Explorer 8, come il traduttore interfacciato con Bing. A proposito di Bing, la barra del search è ora fusa con quella degli indirizzi, in stile Google Chrome.
I capitoli affidabilità e compatibilità non sarebbero neppure da aprire, visto che si ha a che fare con una versione preliminare, ma Microsoft assicura che IE 9 non teme rivali anche in questo senso. Il browser è stato programmato per proseguire con la visualizzazione anche quando un sito web non funziona correttamente, ripristinarsi automaticamente dopo un eventuale crash e recuperare tutte le informazioni utente.
Crash-test a parte, rispetto al passato la velocità di navigazione delle pagine appare effettivamente migliorata. Alla base del nuovo browser MS c’èdel resto un cuore tutto nuovo, anzi più di uno. La costruzione della pagina viene velocizzata dal rinnovato motore JavaScript (Chakra) studiato apposta per le CPU multi-core, mentre un’ accelerazione grafica via hardware (abilitata a livello predefinito) si occupa di supportare al massimo i fogli di stile CCS 3 e i video HTML 5. L’uso della GPU per il rendering delle pagine ha definitivamente messo fuori gioco XP perché l’API Direct2D è disponibile soltanto su Windows Vista e Windows 7, ma il sacrificio vale un primato: Internet Explorer 9 è ritenuto da alcuni ( ma non da tutti ) il primo browser a dedicare così tanti sforzi all’HTML5, ancora acerbo oggi ma sicuro protagonista di domani.
A livello di standard compatibili e “possibilità”, IE 9 prova a non farsi mancare nulla, guarda al futuro e per una volta tende una mano agli sviluppatori. Ovviamente, con questa nuova versione pesantemente rivista, Microsoft punta a riguadagnare il terreno perso soprattutto nei confronti di Firefox e Chrome. Se al momento il potenziale traspare, la contingenza potrebbe evolvere repentinamente: i browser concorrenti sono abituati ad aggiornare con molta più frequenza le loro caratteristiche, rispetto a Explorer. Quindi, da qui a sei mesi, potrebbero aver già ribaltato la situazione.
Guarda caso, un giorno prima della release di IE 9, Google ha rilasciato un update per rendere la beta di Chrome 6 ancora più sicura, mentre Mozilla ha fatto uscire la beta 6 di Firefox 4 che, tra le altra cose, cerca di limitare il più possibile i crash della versione che gira in ambiente Windows.
Roberto Pulito