Google è intervenuta con decisione nei confronti di quegli inserzionisti che si rivolgono alla sua piattaforma di advertising per proporre annunci che offrono (nello specifico) materiali farmaceutici ma che risultano nascondere spam, truffe o vendita di medicinali pur non disponendo della debita autorizzazione.
Per quanto sia chiaro già nelle disposizioni poste nel contratto di servizio fatto sottoscrivere dai clienti, e per quanto Google affermi di essersi impegnata negli ultimi anni per cercare di individuare e stanare gli irregolari annidati tra i suoi inserzionisti, il problema sarebbe “in forte crescita”: non solo perché su numeri così grandi è difficile un controllo a tappeto, ma anche perché i malintenzionati sono sempre pronti a trovare nuovi modi per aggirare i controlli che Mountain View ritiene avere, almeno in alcuni casi , la responsabilità di effettuare.
Per questo Mountain View ha deciso di ricorrere contro questi inserzionisti che deliberatamente hanno infranto il codice di condotta previsto dal contratto di AdWords: già in passato Google era intervenuta per combattere la diffusione di malware e pubblicità ingannevole, come per esempio quando aveva sanzionato gli scammer che promettevano importanti vincite alla fine dell’arcobaleno del link proposto, ma nel caso dei prodotti farmaceutici l’urgenza (visto la delicatezza e pericolosità intrinseca della materia) renderebbe ancora più pressante un intervento deciso.
La causa, infatti, dovrebbe servire da deterrente nei confronti di coloro che intendono adottare azioni simili, facendo così una sorta di scrematura ex ante dei post da controllare.
Claudio Tamburrino