Facebook, timidi applausi sulla privacy

Facebook, timidi applausi sulla privacy

Soddisfatto il commissario canadese per la protezione dei dati personali. Il sito in blu avrebbe risolto varie problematiche già evidenziate. Ma nuove critiche sono state mosse, sul pulsante like
Soddisfatto il commissario canadese per la protezione dei dati personali. Il sito in blu avrebbe risolto varie problematiche già evidenziate. Ma nuove critiche sono state mosse, sul pulsante like

Le sue modifiche si sarebbero rivelate soddisfacenti, a risolvere in larga parte alcune significative problematiche in materia di privacy. Jennifer Stoddart, commissario canadese per la protezione dei dati personali, potrà così archiviare un’indagine che si protrae da oltre due anni .

Le nuove policy di Facebook sembrano dunque aver convinto il Canadian Internet Policy and Public Interest Clinic (CIPPIC), che si era in precedenza scagliato contro certe pratiche del sito in blu. Che, ad esempio, non spiegava ai suoi utenti come venissero condivise le informazioni personali con gli sviluppatori terzi .

Una pratica in evidente violazione della legge canadese sulla privacy. E non era stato l’unico capo d’accusa mosso dall’indagine di CIPPIC nei confronti del sito di Mark Zuckerberg. Facebook non richiedeva agli utenti un esplicito consenso per la successiva raccolta dei loro dati. Né provvedeva all’eliminazione delle informazioni una volta disattivato un qualsivoglia account.

Problemi che sembrano ormai appartenere al passato . “Facebook ha adottato misure per limitare la condivisione di informazioni personali con gli sviluppatori di applicazioni terze – ha spiegato Stoddart – e sta fornendo ai suoi utenti informazioni chiare sulle sue policy in materia di privacy”.

Il fatto che sia ora richiesto l’esplicito consenso per l’invio di dati a terze parti è stato visto dal commissario canadese come un vasto miglioramento. Miglioramento che però non basterà a fermare le attività del CIPPIC. Come sottolineato dalla stessa Stoddart, Facebook rimarrà oggetto di monitoraggio continuo .

Questo perché il social network in blu rappresenterebbe un’entità in costante divenire, sempre in bilico tra protezione della privacy e violazione delle leggi canadesi. L’ufficio di Stoddart avrebbe addirittura ricevuto un numero maggiore di lamentele rispetto a quello del 2008.

Al centro delle nuove critiche , lo sfruttamento selvaggio del pulsante like , specialmente su pagine di natura squisitamente commerciale. Le autorità canadesi hanno poi parlato di un funzionamento oscuro del meccanismo di suggerimento delle amicizie . Sul sito in blu si addenserà così una nuova indagine.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 23 set 2010
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