La nuova ricerca è stata presentata in occasione del Linux Foundation End User Summit , e si basa su un’indagine di mercato che ha coinvolto circa 2mila utenze “selezionate”, facenti parte del settore enterprise sia pubblico che privato. Nell’ambiente aziendale Linux è sempre più popolare , così come cresce la fiducia dei management per quanto riguarda l’opportunità di installare il Pinguino sui sistemi di produzione.
La ricerca, pubblicata in partnership con Yeoman Technologies , rivela che l’80 per cento delle organizzazioni interpellate è convinta del fatto che di qui a 5 anni Linux verrà adottato su un numero di macchine sempre maggiore. Il 60 per cento dice di voler usare il sistema operativo open source per carichi di lavoro “mission critical” entro i prossimi 12 mesi.
La cosa non piacerà a qualcuno, ma stando all’indagine di mercato il numero di aziende che pianificano di sostituire Windows con Linux sono superiori a quelle che intendono fare lo stesso con sistemi Unix – il 36,6 per cento contro il 31,4. Il 58,6 per cento delle imprese, inoltre, dice di aver deciso il passaggio al Pinguino per motivi indipendenti dalla recessione economica.
Allora quali sono i motivi che hanno spinto le aziende ad adottare le distro Linux? I commenti raccolti assieme ai dati citano espressamente la “stabilità” del Pinguino, la mancanza di minacce virali, l’affidabilità con server attivi su un periodo di tempo di 1.500 giorni. Le preoccupazioni per chi ancora è titubante in merito al passaggio a Linux? La mancanza di driver per le periferiche e i dispositivi usati in azienda, e i possibili problemi da affrontare in merito all’interoperabilità con altri sistemi.
Alfonso Maruccia