L’allarme era già stato lanciato , contro una legge che avrebbe soffocato quegli elementi fondamentali alla base di Internet. Gli avvocati di Electronic Frontier Foundation (EFF) sono ora passati all’azione, invitando tre agenzie governative statunitensi a dimostrare l’effettiva necessità di una legge che introdurrebbe nuove regole per il controllo delle comunicazioni in Rete .
Regole necessarie, almeno secondo le autorità federali degli Stati Uniti che, in stretta collaborazione con i vertici della National Security Agency (NSA), avevano già sottolineato quanto fosse diventato inutile intercettare comunicazioni a sfondo criminoso e/o terroristico attraverso le tradizionali linee telefoniche . I nemici del paese si anniderebbero indisturbati invece tra i più vasti meandri della Rete.
Ma gli attivisti di EFF vogliono che agenzie governative come il Federal Bureau of Investigation (FBI) dimostrino pubblicamente l’effettiva esistenza di tutte quelle “problematiche” riscontrate nelle varie attività di sorveglianza elettronica. Gli agenti federali – come anche la Drug Enforcement Agency (DEA) e la criminal division del Dipartimento di Giustizia (DoJ) – avevano richiesto alle autorità a stelle e strisce una serie di porte di servizio da sfruttare per attività di controllo online .
Back door necessarie, data una sempre maggiore difficoltà da parte delle agenzie nell’intercettare comunicazioni a mezzo web. Con potenziali rischi per la sicurezza nazionale, soprattutto in materia di terrorismo internazionale. I legali di EFF sono così ricorsi al Freedom of Information Act (FOIA) per invitare le tre agenzie a spiegare precisamente quali incidenti siano stati riscontrati nelle attività di intercettazione , tali da rendere necessaria una legge come quella anticipata.
Mauro Vecchio