Ubuntu, le sorprese non finiscono mai

Ubuntu, le sorprese non finiscono mai

Le prossime versioni della popolare distro Linux includeranno un'altra novità di grande rilievo. Pensionamento del server grafico X e adozione del più giovane e promettente progetto Wayland
Le prossime versioni della popolare distro Linux includeranno un'altra novità di grande rilievo. Pensionamento del server grafico X e adozione del più giovane e promettente progetto Wayland

Dopo aver generato un fremito nella community Linux con l’annuncio dell’ abbandono di GNOME Shell a favore di Unity , Canonical si prepara a rincarare la dose con l’ennesimo shock da switch tecnologico: in un futuro non molto distante la distro abbandonerà il server grafico X per passare a Wayland , tecnologia che a detta del founder di Canonical Mark Shuttleworth consentirà di raggiungere quei risultati in termini di performance visive che con X difficilmente si potrebbero ottenere .

In questo caso non si tratta di cambiare parte dell’interfaccia, ma di modificare un componente ancora più radicato nella pila di tecnologie che compongono l’esperienza Linux: Wayland è una tecnologia con supporto nativo all’accelerazione grafica tramite librerie OpenGL , un progetto con l’obiettivo dichiarato di garantire che “ogni frame sia perfetto, il che vuol dire che le applicazioni saranno in grado di controllare il rendering abbastanza da non far apparire mai strappi, lag, redrawing o sfarfallii”.

Spiegando la scelta di abbandonare il glorioso X – codice con una storia che si perde nei primi anni ’80 – Shuttleworth dice di non credere che X sia “strutturato per fornire l’esperienza utente che vogliamo, con grafica super-fluida ed effetti”. “Capisco che sia possibile ottenere risultati sorprendenti con X – dice ancora il founder di Canonical – ma è un lavoro estremamente arduo, e non diverrà più facile in futuro”. Con il supporto nativo per OpenGL, invece, la velocità del lavoro aumenta e si dà priorità alla qualità dell’esperienza rispetto ai “valori originali” di X, come la trasparenza rispetto al network.

Il passaggio di Ubuntu da X a Wayland sarà certamente in grado di fornire una spinta poderosa allo sviluppo di quest’ultimo, ma non si tratterà di uno switch repentino come quello previsto per Unity (presente già dalla prossima versione 11.04): i primi segni di Wayland nella distro Linux si cominceranno a sperimentare entro 12 mesi, mentre il passaggio completo necessiterà di alcuni anni di tempo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
5 nov 2010
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