C’è chi ha sottolineato come un gigantesco segnale di stop sia stato di recente piazzato davanti alle abitudini gestionali di svariate aziende dell’IT. Apple ha infatti annunciato la definitiva eliminazione dal mercato dei suoi server Xserve , che potranno essere acquistati solo fino al prossimo 31 gennaio.
Quella di Apple è una decisione presa a meno di tre anni di distanza dall’abbandono degli Xserve RAID, un tempo considerati i migliori della classe negli ambienti aziendali. Ora anche gli Xserve verranno consegnati alla storia, posto che l’azienda di Cupertino rispetterà tutti quei contratti attualmente validi. Ovvero che provvederà ad assistenza ed eventuali riparazioni per un periodo di sette anni in California e cinque anni nel resto del mondo .
Parecchi interrogativi sono stati posti , in primis quello relativo al perché Apple abbia deciso di abbandonare i suoi vecchi pupilli. L’azienda di Cupertino non ha fornito spiegazioni chiare, sottolineando al contempo come il settore business abbia già delle valide alternative. In un documento apparso online sono stati infatti fatti dei dettagliati paragoni tra l’accoppiata Mac Pro/Mac Mini e gli oramai vecchi Xserve.
Proprio il primo garantirebbe prestazioni più elevate sotto svariati punti di vista, a partire dalla gestione della posta elettronica fino alle performance globali del disco interno. In seguito all’annuncio dell’abbandono di Xserve, Apple ha illustrato alcune opzioni di configurazione del Mac Pro basato su OS X Server: processore Quad-core Intel Xeon a 2.8GHz, 8GB di RAM, due hard drive di 1TB ciascuno. Al costo di circa 3mila dollari sul mercato statunitense .
Qualcuno ha tuttavia storto il naso , riflettendo il cocente disappunto da parte degli ambienti professional . Le alternative proposte dalla Mela sarebbero infatti più utili al settore consumer che non a quello aziendale . Tra i difetti del Mac Mini, quello di non offrire prestazioni paragonabili a Xserve – un assunto peraltro confermato dallo stesso documento della Mela circolato online – mentre un Mac Pro Server ha bisogno di uno spazio decisamente maggiore, oltre a non garantire una feature come Lights-Out Management (LOM).
Mauro Vecchio