Metti grafene e fluoro una sera a cena

Metti grafene e fluoro una sera a cena

I ricercatori modificano il foglio di carbonio per dare origine a un nuovo materiale dalle applicazioni potenzialmente infinite. Il fluorografene sostituirà il Teflon, ma sarà anche usato in elettronica
I ricercatori modificano il foglio di carbonio per dare origine a un nuovo materiale dalle applicazioni potenzialmente infinite. Il fluorografene sostituirà il Teflon, ma sarà anche usato in elettronica

Il professor Andre Geim ne ha combinata un’altra delle sue. Non contento di aver vinto il Nobel per la Fisica grazie alla scoperta del grafene , Geim e colleghi dell’Università di Manchester hanno modificato il succitato grafene dando origine al fluorografene. Alle qualità del grafene si somma dunque una capacità isolante senza precedenti , fatto che rende il nuovo materiale un candidato ideale alla sostituzione del Teflon e non solo.

Come già il Teflon, infatti, il fluorografene si distingue per la capacità di resistere alle reazioni chimiche, alle alte temperature e alle alte pressioni. Si tratta del più sottile materiale isolante mai realizzato, dicono i ricercatori, ed è altamente probabile che il fluorografene finirà per colonizzare molto più dei fondi nelle pentole da cucina nel corso dei prossimi anni.

Rahul Nair, che ha guidato la ricerca sul fluorografene, dice di essere già nella fase di pianificazione per l’utilizzo del nuovo materiale come una “barriera ultra-sottile per la realizzazione di dispositivi LED e diodi”. “Gli usi maggiormente mondani includono qualsiasi posto in cui è attualmente utilizzato il Teflon, come una copertura di protezione ultra-sottile”, continua Nair, “o come riempitivo per materiali compositi se si ha la necessità di mantenere la forza meccanica del grafene ma nel contempo occorre evitare qualsiasi conduttività elettrica od opacità ottica di un materiale composito”.

“Il mix delle incredibili proprietà del grafene e del Teflon è così invitante che non hai bisogno di sforzare molto l’immaginazione per pensare ad applicazioni di questo Teflon bidimensionale”, ha dichiarato il professor Geim. “La sfida è imparare a sfruttare questa unicità” ha continuato il premio Nobel. Sul medio termine la produzione industriale del fluorografene non dovrebbe essere un problema, visto che secondo i ricercatori si tratta sostanzialmente di adottare le stesse tecnologie usate per produrre grafene.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 11 nov 2010
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