Justin Bieber bandito da YouTube

Justin Bieber bandito da YouTube

La star mondiale del pop cerca di caricare alcune sue cover sul Tubo, ma viene bloccato dal sistema di riconoscimento. Adirato per l'accaduto, decide di traslocare su Facebook. Google si smarca
La star mondiale del pop cerca di caricare alcune sue cover sul Tubo, ma viene bloccato dal sistema di riconoscimento. Adirato per l'accaduto, decide di traslocare su Facebook. Google si smarca

Diventato l’idolo delle teenager di tutto il mondo grazie a YouTube, attraverso il quale Scooter Braun suo futuro manager lo ha conosciuto, Justin Bieber sembra ora avere qualche problema di relazione col Tubo. La nuova stella minorenne del pop pare essersi divertito a caricare video nei quali si diletta a eseguire cover, scatenando l’effetto sorpresa tra i suoi milioni di fan che hanno accolto con entusiasmo il regalo.

L’iniziativa, però, non è piaciuta alla Universal Music e al sistema di identificazione dei contenuti del Tubo, che hanno bloccato il caricamento dei video , con grande disappunto da parte del cantante. Sembra, infatti, che Bieber non abbia preso affatto bene l’intrusione del Tubo e si sia sfogato su Twitter, accusando la popolare piattaforma di videosharing di stare bluffando.

Nonostante Google tenga a precisare che la questione riguarda esclusivamente l’artista e la sua etichetta discografica, il giovane cantante, al pari degli utenti comuni, non curandosi delle implicazioni della legge sul copyright ha deciso di caricare i suoi video sulla sua fan page di Facebook.

La vicenda presenta risvolti ironici. Bieber, infatti, ha iniziato la propria carriera proprio mettendo su YouTube sue cover di artisti hip-hop come Usher e Chris Brown. La stessa tipologia di filmati che ora vengono bloccati, nonostante il sedicenne canadese sia una delle maggiori star del Tubo, seconda solo a Lady Gaga ad aver raggiunto un miliardo di visualizzazioni sul proprio canale.

Secondo il portale, la proprietà dei video di Bieber fa capo al gruppo Universal. Il sistema riconoscimento dei contenuti, adottato proprio per difendere il copyright, è programmato per rilevare automaticamente la presenza di materiali che violino in qualche modo il diritto d’autore . Nel momento in cui Bieber ha cercato di mettere online una copia di “Pray”, il suo ultimo singolo, il sistema di riconoscimento del Tubo ha rilevato l’esistenza di un altro video all’interno del database di proprietà della Universal, impostato per bloccare qualsiasi altro inserimento non autorizzato. Risultato: il video caricato dal cantante è stato automaticamente bloccato.

Dal Tubo, oltre a scusarsi per l’accaduto, fanno sapere di essere in trattativa con altri titolari di diritti d’autore presenti all’interno dell’industria dei media. Il problema, in casi del genere, è che un videoclip può arrivare ad avere molteplici titolari. Per questo motivo, YouTube raccomanda una costante comunicazione tra l’artista e l’etichetta discografica per evitare incovenienti spiacevoli come in questo caso.

Nonostante Facebook abbia uno schema di riconoscimento simile a quello del Tubo, è probabile che la minor quantità di video presenti sul sito in blu stia rallentando il rintocco automatico delle campanelle d’allarme.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
3 dic 2010
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