Wave, ufficialmente Apache

Wave, ufficialmente Apache

Lo sfortunato progetto avviato da Mountain View si prepara a cambiare casa, adottando l'infrastruttura della Apache Foundation e sperando di acquisire nuova utenza
Lo sfortunato progetto avviato da Mountain View si prepara a cambiare casa, adottando l'infrastruttura della Apache Foundation e sperando di acquisire nuova utenza

Google Wave, la tecnologia di comunicazione onnicomprensiva che avrebbe dovuto “cambiare per sempre” email, messaggistica istantanea e quant’altro avrà una seconda chance. Apache Foundation ha accettato la proposta di migrazione del team di Wave, e si prepara dunque ad accogliere sotto la sua piuma protettiva il nuovo progetto open source.

La migrazione al modello Apache garantirà a Wave il ritorno allo sviluppo attivo del codice, permettendo inoltre alle poche utenze di peso lasciatesi conquistare dal progetto di Google ( U.S. Navy in primis) di continuare a fare affidamento su un software aggiornato sia dal punto di vista della sicurezza che delle funzionalità.

In attesa del passaggio ad Apache, Google dice di aver preparato l’infrastruttura di Wave “così che la community possa continuare a crescere alla maniera di Apache”. Il codice del progetto era già stato rilasciato con licenza open source dopo l’ annuncio della cessazione dello sviluppo da parte di Mountain View.

Nel mentre il passaggio dalle mani di BigG a quelle di Apache sembra far bene a Wave: Alex North di Google preannuncia l’arrivo di nuovi soggetti terzi interessati a supportare il progetto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 9 dic 2010
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