“Per aver connesso più di mezzo miliardo di persone ed aver realizzato una mappa delle loro relazioni sociali; per aver creato un nuovo sistema per lo scambio di informazioni; e per aver cambiato il modo in cui tutti noi viviamo le nostre vite”. Questa la motivazione ufficiale che ha recentemente portato la rivista statunitense TIME a nominare il CEO di Facebook Mark Elliot Zuckerberg “persona dell’anno 2010”.
Una decisione che ha così mandato in fumo le trepidanti speranze della maggior parte dei lettori del popolare magazine a stelle e strisce, che avevano votato in massa per l’assegnazione della nomina a Julian Assange . Il founder di Wikileaks è invece arrivato solo terzo tra le prime cinque posizioni stabilite da TIME , subito dopo il movimento conservatore statunitense Tea Party . Il presidente afghano Hamid Karzai e l’ormai noto gruppo di minatori cileni hanno occupato rispettivamente il quarto e quinto posto.
Mark Zuckerberg è stato così insignito del prestigioso titolo per aver trasformato un piccolo social network universitario – inizialmente chiamato thefacebook – in un gigantesco universo condiviso da più di 500 milioni di persone. Uno sconfinato macrocosmo virtuale in cui vengono attualmente parlate 75 lingue , abitato quotidianamente da un cittadino statunitense su quattro. La creatura social di Zuckerberg conterebbe oggi su un ritmo di crescita pari a 700mila utenti al giorno .
TIME ha dunque parlato di Facebook come di una rete che è riuscita a raccogliere su una bacheca l’intera umanità, al di là delle varie differenze socio-culturali. “Se quella di Facebook fosse una nazione – si può leggere in un lunghissimo articolo apparso sul sito del magazine – sarebbe al terzo posto tra quelle più vaste del pianeta, dopo Cina e India”. Il CEO è la seconda più giovane personalità ad aver conquistato la nomina, dopo l’aviatore statunitense Charles Lindbergh nel 1927 .
Zuckerberg ha così battuto in volata le preferenze di quasi 400mila lettori di TIME , che avevano votato per il founder del sito delle soffiate Julian Assange. Al secondo posto – con circa 200mila voti – il primo ministro turco Tayyip Erdogan. Lo stesso popolo di Facebook si era diviso tra Lady Gaga (65mila mi piace) e lo stesso Assange (45mila), attualmente detenuto in un carcere londinese dopo le accuse di violenza e molestie sessuali.
Ma la nomina di “persona dell’anno 2010” non sarebbe l’unica notizia ad aver allietato la giornata di un confuso e felice Mark Zuckerberg. Gli utenti del sito dedicato alle carriere glassdoor.com hanno infatti votato l’azienda in blu come il miglior posto in cui lavorare al giorno d’oggi. Facebook si è assicurata punteggi alti in tutte le categorie, come quella sul rapporto lavoro/vita privata, quella sui guadagni e quella su altri tipi di benefici offerti ai dipendenti dalle società a stelle e strisce.
Mauro Vecchio