Telemarketing, siglato codice regolamentazione

Telemarketing, siglato codice regolamentazione

In vigore da febbraio, il sistema opt-out consentirà ad ogni utenza il diritto di scegliere di essere disturbati telefonicamente o meno. Restano alcune perplessità sulle formule alternative
In vigore da febbraio, il sistema opt-out consentirà ad ogni utenza il diritto di scegliere di essere disturbati telefonicamente o meno. Restano alcune perplessità sulle formule alternative

Alcune imprese della filiera delle Tlc, riunite in Asstoelecomunicazioni , hanno siglato il codice di autoregolamentazioni per il telemarketing , che entrerà in vigore dal 1 febbraio per svolgere l’attività commerciale telefonica in un quadro di regole chiare, orari predefiniti, più garanzie e potere di scelta per i consumatori. La pratica pubblicitaria che per anni ha disturbato gli italiani molestandoli con telefonate ad ogni ora della giornata, inclusi i giorni festivi, e ripetutamente, assisterà a grossi cambiamenti e direttive abbastanza rigide con lo scopo di proporre una nuova modalità di comunicazione promozionale via telefono. Almeno nelle promesse.

Il regolamento finora è stato sottoscritto da Telecom Italia , Vodafone , Wind , H3G , Fastweb , BT Italia , Tiscali , Colt , Brennercom , Welcome , Sky Telecare , Almaviva Contact , E-Care , Comdata , Visiant , presto impegnati a far rispettate le norme anche ai rispettivi outsoucer, inclusi i call center.

Il codice, il cui nome completo è “Norme per la regolamentazione del trattamento dei dati dagli elenchi abbonati per fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazioni commerciali, mediante l’impiego del telefono”, nato a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 20 bis della legge n. 166 del 2009, cambierà radicalmente, secondo alcuni, la gestione degli elenchi abbonati, prevedendo che il destinatario dell’offerta promozionale possa decidere di essere contattato oppure no.

In particolare il tratto distintivo della nuova disciplina è rappresentato dalla scelta di affidarsi a due registri, uno basato sul principio del’ opt-in che prevede il consenso del cliente per questo tipo di servizi, affidato alla Fondazione Ugo Bordoni, l’altro regolato dal principio del’ opt-out che stabilisce che gli abbonati sono tutti contattabili. Dunque, toccherà ai titolari delle singole utenze scegliere di non essere infastiditi, prediligendo l’inserimento della propria utenza nel registro “nero”, con il quale si stabilisce che gli utenti non potranno essere nuovamente disturbati.

Tale cambiamento dovrebbe consentire al Belpaese, secondo i fautori dell’iniziativa, di allinearsi alla normativa prevalente in Europa dove l’opt-out è ormai adottato tra gli altri da Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Islanda, Olanda, Norvegia e Regno Unito. Restano comunque le perplessità per quanto riguarda la possibilità, prevista dall’art. 2 del decreto, che le aziende di telemarketing potranno effettuare il contatto con gli utenti qualora i dati raccolti non siano stati recuperati dall’elenco degli abbonati ma da altre fonti, circostanza non rara. Oppure, le controversie in merito alla carenza nel Codice di regole per i numerosi altri mezzi pubblicitari e commerciali a disposizione degli operatori di TLC quali cartoline, forum online, email e quant’altro. Questi come altri aspetti critici, ampiamente segnalati all’arrivo della notizia per l’istituzione del registro anti-invadenza, rimangono tuttora da analizzare e approfondire.

Ad ogni modo, secondo il presidente di Assotelecomunicazioni Stefano Parisi, il passaggio al sistema opt-out consentirà una maggiore consapevolezza da parte di tutti, operatori e abbonati. “Con il varo del Codice – ha spiegato – gli aderenti ad Asstel hanno inteso cogliere quest’opportunità per far evolvere il telemarketing in strumento trasparente di commercializzazione e promozione dei servizi di TLC, attuato secondo modalità non invadenti, rispettose dei diritti alla privacy e alla riservatezza delle persone”. “D’altro canto il telemarketing così regolato è uno strumento sano di sviluppo del mercato, che contribuisce a rendere più dinamico e concorrenziale e, quando realizzato correttamente, rappresenta un valore per il consumatore”. “La nostra intenzione – ha concluso – è quella di ampliare il perimetro di adesione al Codice proponendolo anche a operatori di altri settori di servizi”.

Il Codice, inoltre, stabilisce le fasce orarie e i giorni in cui è escluso di contattare ogni utente : domeniche e festivi e tutti i giorni dalle 21.30 alle 9.00 del mattino, il sabato prima della 10.00 e oltre le 19.00. Viene, inoltre, stabilito un periodo di trenta giorni denominato “di rispetto” nel quale non è possibile per gli operatori TLC contattare nuovamente la stessa numerazione. Obblighi ben definiti sono stabiliti in capo agli operatori che effettueranno le chiamate di telemarketing, i quali dovranno identificarsi all’inizio di ogni chiamata fornendo il proprio nome e il nome dell’operatore per il quale si sta chiamando, spiegare lo scopo commerciale o promozionale del contatto, il ruolo che la società ricopre, precisare che i dati personali sono stati estratti dall’elenco abbonati, segnalare l’eventuale opportunità di poter iscriversi al registro delle opposizioni e, infine, informare sull’esistenza del codice e fornire l’indirizzo del sito web nel quale trovare ulteriori dettagli e precisazioni.

Per concludere, sarà affidato ad un Comitato di Garanzia la vigilanza sul rispetto delle regole di condotta e l’aggiornamento del Codice in relazione agli sviluppi del mercato e alle esigenze dei consumatori.

Raffaella Gargiulo

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
22 dic 2010
Link copiato negli appunti