Pink Floyd, la quiete dopo l'etichetta

Pink Floyd, la quiete dopo l'etichetta

Risolte le dispute tra il gruppo britannico ed EMI Music. Quest'ultima distribuirà il catalogo dei quattro per altri cinque anni, anche in versione spacchettata. La vendita dei brani singoli aveva fatto esplodere la guerra legale
Risolte le dispute tra il gruppo britannico ed EMI Music. Quest'ultima distribuirà il catalogo dei quattro per altri cinque anni, anche in versione spacchettata. La vendita dei brani singoli aveva fatto esplodere la guerra legale

C’è chi non ha risparmiato le critiche più ironiche: Nick Mason, celebre batterista dei Pink Floyd, potrebbe aver esaurito i fondi per la sua collezione di auto da corsa. Il denaro sarebbe dunque alla base dell’improvvisa riappacificazione tra il leggendario gruppo britannico e la loro storica etichetta, la EMI.

Una tregua confermata da un comunicato stampa molto vago, con cui è stato annunciato un nuovo accordo tra “una delle band più popolari del pianeta” e l’etichetta discografica d’Albione. Una stretta di mano che durerà altri cinque anni, con EMI Music che continuerà a distribuire il vasto catalogo dei Pink Floyd .

Secondo gli scarsi dettagli della tregua , qualsiasi disputa legale tra la band e l’etichetta verrà risolta. Un particolare paragrafo del contratto con EMI aveva fatto esplodere il contenzioso: la label non poteva vendere tracce in porzioni singole, sia che si trattasse di un mercato per supporti fissi che di un contesto come quello online .

E un giudice britannico aveva anche dato ragione a Waters e soci: la vendita di canzoni spacchettate avrebbe rovinato l’integrità artistica di opere come The Dark Side of the Moon o The Wall . Pare ora che EMI possa continuare a vendere brani in formato singolo, alla faccia dell’integrità artistica.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
10 gen 2011
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