Android, aggiornamento non scontato

Android, aggiornamento non scontato

Solo lo 0,4 percento degli utenti androidi ha scaricato l'ultima versione del software. Il collo di bottiglia sembrerebbe imposto dai produttori dell'hardware
Solo lo 0,4 percento degli utenti androidi ha scaricato l'ultima versione del software. Il collo di bottiglia sembrerebbe imposto dai produttori dell'hardware

Secondo il blog degli sviluppatori Android, solo una piccolissima parte degli utenti del sistema operativo mobile di Google avrebbero a disposizione la sua ultima versione.

Solo lo 0,4 per cento degli utenti utilizza Android 2.3 , conosciuto anche come Gingerbread (Pan di zenzero) che d’altronde è disponibile per il momento solo per Nexus S. La maggior parte degli utenti, il 51,8 per cento, utilizzerebbe invece Froyo (la precedente versione 2.2) e il 35,2 percento ancora Android 2.1.

La differenza rispetto ai numeri relativi all’adozione dell’ultima versione di iOS, la 4.2.1 (già installata dal 52,89 percento degli utenti complessivi, con in generale la versione 4 installata sul 90 percento dei dispositivi), è causata dai diversi metodi di distribuzione adottati per i due SO: a differenza di iOS, gli utenti Android ricevono aggiornamenti software dagli operatori telefonici, che li ricevono a loro volta dai produttori di hardware.

Uno degli ultimi casi ha visto una fonte (data per vicina a T-mobile) accusare Samsung di ritardare nella distribuzione di Froyo per favorire la vendita dei dispositivi lanciati più di recente. Proprio questo generale atteggiamento avrebbe rallentato l’aggiornamento del SO Google, l’intenzione cioè dei produttori di spingere gli utenti a comprare nuovi dispositivi per avere subito la nuova versione aggiornata di Android. O di rimanere altrimenti legati al software venduto con l’hardware.

Per Gingerbread, inoltre, il metodo di distribuzione sarebbe ulteriormente cambiato, con Google a cercare di riprenderne il controllo: disponibile per il momento solo per Nexus S, che rappresenta il secondo smartphone venduto (tramite Best Buy) direttamente ai consumatori saltando dunque i partner delle telecomunicazioni.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
20 gen 2011
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