Le loro infuocate accuse legali sarebbero “irrimediabilmente premature”, scatenatesi ben prima dell’effettiva ufficialità del pacchetto natalizio recapitato dalla Federal Communications Commission (FCC) ai vari operatori statunitensi. Gli avvocati di Verizon e Metro PCS dovrebbero dunque riporre le armi, rinunciare alla loro crociata contro la prossima regolamentazione in materia di neutralità della Rete.
La risposta di FCC si è così appigliata alle carte della legge a stelle e strisce, in particolare alla sezione 47 dello United States Code . Una qualsivoglia agenzia governativa potrebbe essere trascinata in tribunale entro trenta giorni dalla pubblicazione ufficiale di una serie di regole come quelle avanzate dalla commissione guidata da Julius Genachowski. Pubblicazione che non è mai avvenuta, almeno non fino a questo momento.
FCC ha dunque sottolineato come le azioni intraprese da Verizon e Metro PCS siano da invalidare, contrarie ad una regolamentazione mai entrata in vigore. Una posizione contestata dal primo provider, i cui vertici sono tuttora convinti che le regole della commissione debbano ricadere nell’ambito delle licenze wireless . Alla legge statunitense – solo in questo caso – basterebbe la pubblicazione non ufficiale del documento per dare avvio alle danze in aula.
Ed è anche sul luogo dell’eventuale processo che FCC ha risposto ai due provider. Verizon e Metro PCS vorrebbero ottenere il giudizio di una corte d’appello nel Distretto di Columbia, già nota per aver dato ragione a Comcast contro la stessa FCC. La commissione di Genachowski vorrebbe invece tempi più lunghi per la scelta della sede, sperando in primo luogo in un annullamento della causa e poi in una scelta casuale dell’aula in cui si deciderà il futuro della net neutrality.
Mauro Vecchio