Anonymous, attacco ai Battisti?

Anonymous, attacco ai Battisti?

Il gruppo di cyberattivisti avrebbe minacciato la Westboro Baptist Church, rea di aver celebrato la morte di ragazzini innocenti e soldati a stelle e strisce. Dai misteriosi anonimi è però arrivata una secca smentita
Il gruppo di cyberattivisti avrebbe minacciato la Westboro Baptist Church, rea di aver celebrato la morte di ragazzini innocenti e soldati a stelle e strisce. Dai misteriosi anonimi è però arrivata una secca smentita

Sarebbero accorsi in difesa della gente comune, contro il bigotto fanatismo dei membri della Westboro Baptist Church (WBC). Il gruppo di cyberattivisti Anonymous avrebbe così minacciato la chiesa guidata dal pastore Fred Phelps, rea di aver celebrato la morte di ragazzini innocenti oltre che di vari soldati statunitensi in Iraq e Afghanistan.

La stessa WBC aveva precedentemente denunciato un imminente attacco di tipo DDoS ai danni dei suoi siti ufficiali, tra cui il contestato godhatefags.com . Le posizioni dei religiosi guidati da Fred Phelps sull’omosessualità non sono mai state particolarmente morbide. I morti di guerra rappresenterebbero una punizione divina per l’eccessiva tolleranza mostrata dal paese a stelle e strisce.

Gli Anonymous avrebbero perciò diffuso online un agguerrito comunicato , annunciando un imminente cyberattacco contro alcuni spazi online gestiti dalla WBC . I suoi membri sarebbero colpevoli di aver sfruttato quella che viene definita come una retorica fascista e intollerante per abusare di quei principi volti alla tutela della libera espressione. La stessa nipote di Fred Phelps ha sfidato apertamente il gruppo di attivisti con un cinguettio su Twitter.

Il gruppo ha però accusato la WBC di aver pubblicato un messaggio fasullo, scritto di prima mano per sfruttare gli Anonymous come trovata pubblicitaria . Nessuno dei misteriosi membri dell’organizzazione avrebbe mai confermato la paternità dell’infuocata missiva. I siti di WBC sono infatti ancora online. La chiesa avrebbe in sostanza sfruttato la cattiva notorietà acquisita dagli anonimi dopo il caso Wikileaks.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
21 feb 2011
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