Uno scenario in chiaroscuro, illustrato dal primo Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni (RIIR) presentato al Teatro della Gioventù di Genova. Un rapporto che si è subito trasformato in un accorato appello: il Belpaese ha ormai bisogno di una nuova “unità digitale”.
Le statistiche del RIIR – presentato dal Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, Geografici e Statistici (CISIS) e da FORUM PA – hanno dunque restituito agli osservatori un panorama estremamente variegato. Sia il livello di penetrazione della banda larga che quello di diffusione di Internet hanno mostrato sostanziali differenze da regione a regione .
Da una parte, regioni dotate di una copertura relativamente buona, come ad esempio il Lazio (75 per cento delle linee), la Campania (72 per cento) e la Liguria (69,5 per cento). Dall’altra, territori con un forte gap infrastrutturale, come il Molise (39 per cento), la Calabria (36 per cento) e la Basilicata (34 per cento).
“Il nostro paese ha accumulato un grave ritardo strutturale nel campo dell’innovazione – ha spiegato il direttore generale di FORUM PA Gianni Dominici – ma non tutto è bloccato. Sono le regioni ad avere un ruolo attivo in queste politiche. Le iniziative sulla banda larga e quelle di e-government, per esempio, dimostrano come in Italia la vitalità provenga soprattutto dal basso. E per valorizzare queste energie vitali è necessario fare rete”.
“La media rispetto all’Europa è bassa – ha aggiunto il responsabile del comitato RIIR Giulio De Petra – ma il problema è centrale, non regionale”. Una visione non condivisa da Renzo Turatto, a capo del dipartimento per la digitalizzazione della PA e dell’Innovazione.
“I servizi centrali sono più sviluppati rispetto a quelli locali, perché il ministero è uno, i comuni 8mila – ha spiegato Turatto – Considerando le Regioni, verifichiamo una forte polarizzazione, che non dipende dalla posizione geografica”.
Il rapporto ha dunque passato in rassegna i principali obiettivi da perseguire entro l’anno 2013. Garantire la copertura di banda al 100 per cento della popolazione per poi portare la banda ultra-larga al 50 per cento delle famiglie entro il 2020. Metà della popolazione italiana dovrà ricorrere ai vari servizi online, mentre un terzo delle aziende dovrà essere iniziato al commercio elettronico .
Mauro Vecchio