USA, il pedoporno che non c'è

USA, il pedoporno che non c'è

Un ventenne produce un video combinando immagini di ragazzi di scuola elementare e riprese nelle quali canta una canzone dal testo esplicito. Ora rischia 20 anni di carcere
Un ventenne produce un video combinando immagini di ragazzi di scuola elementare e riprese nelle quali canta una canzone dal testo esplicito. Ora rischia 20 anni di carcere

Un ragazzo del Michigan di 20 anni, Evan Emory, potrebbe finire seriamente nei guai per aver prodotto e successivamente divulgato attraverso Youtube, un video dai contenuti ritenuti in conflitto con la Costituzione . Il ventenne aveva ripreso dei ragazzini della scuola elementare che ascoltavano l’esecuzione di un brano da lui suonato con la chitarra. Successivamente, una volta rientrato a casa, si era ripreso mentre eseguiva e cantava un brano diverso, dal testo pieno di riferimenti sessuali espliciti .

Il giovane ha montato il video finale combinando entrambe le registrazioni e, una volta completato, lo ha reso disponibile a chiunque su Youtube. Il ragazzo avrebbe dunque ingannato tutti i rappresentanti della scuola elementare in questione che sono stati registrati durante le iniziali riprese. “Il video inoltre – si legge nel rapporto – è stato modificato per far sembrare gli studenti presenti alla seconda esecuzione, anche se non lo erano.”

Il video, stando a quanto riportato da un avvocato della Grand Rapids Law School , Curt Benson, solleverebbe questioni costituzionali. In particolare, secondo le dichiarazioni di un altro avvocato, Debin Schindler della Cooley Law School , “sembra entrare in conflitto con il Primo Emendamento”.

Il giovane cantante è stato chiamato in giudizio con l’ accusa di produzione di materiale abusivo pedopornografico . Data la gravità dell’accusa, se fosse ritenuto colpevole il ragazzo potrebbe scontare circa 20 anni di carcere.

Raffaella Gargiulo

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Pubblicato il 25 feb 2011
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