Secondo Mosca dietro le rivolte che infiammano le coste mediorientali del Mediterraneo vi sarebbe anche Mountain View.
Il vice Primo Ministro russo Igor Sechin ha accusato Google di essere, in particolare, la mano invisibile che ha fomentato le rivolte egiziane: “Guarda cosa hanno fatto in Egitto quegli alti manager di Google, guarda che forme di manipolazioni dell’energia del popolo si sono plasmate”. Il riferimento è in particolare a Wael Ghonim, il Googler coinvolto nelle rivolte e presumibilmente all’utilizzo che è stato fatto della Rete per organizzare le proteste.
Le dichiarazioni del vice di Putin rappresentano le preoccupazioni di Mosca rispetto all’influenza che può avere anche nel suo paese Mountain View e l’informazione che porta in alternativa alla TV e ai media tradizionali. La rete in Russia non ha, per il momento , filtri o restrizioni particolari.
La stessa tesi accusatoria, peraltro, è stata ripresa negli Stati Uniti dal conduttore televisivo Glenn Beck , che ha rilanciato sui dettagli: “Ci sono quattro o cinque dirigenti Google che collaborano strettamente con il Presidente e la Casa Bianca. E due vice presidenti di Mountain View hanno effettivamente aiutato a sobillare la rivolta egiziana. E ne vanno fieri”. Addirittura l’anchorman parla di Jared Cohen, Googler che viene dal Dipartimento di Stato, come fosse ancora un uomo del governo.
Claudio Tamburrino