Una delle cose più difficili e contemporaneamente più facili da fare in una webserie è l’animazione. Facile perché disegnare è alla portata di chiunque lo sappia fare, non ha limiti di budget e consente di produrre serie e situazioni di qualsiasi tipo. Difficile perché il processo produttivo che porta ad un’animazione è lungo e laborioso oppure corto e dispendioso. Ed essendo l’economia di mezzi una delle caratteristiche principali delle produzioni per la rete più interessanti e selvagge, se si spende da una parte tocca risparmiare da un’altra, portando a squilibri fastidiosi e controproducenti (a meno di clamorose trovate ).
Per questo forse i migliori esperimenti in materia sembrano essere quelli che mischiano animazione e live action, riducendo al minimo indispensabile la prima e contemporaneamente dandole il compito che meglio sa espletare, non tanto disegnare un mondo e gli eventi, quanto dar vita alle cose più improbabili e fantasiose.
È il caso del bellissimo e seminale Drawn By Pain di Jesse Cowell (in cui una ragazza che da bambina ha subito traumi pesanti riesce ad animare i propri disegni e lo fa per scopi violenti da giustiziere/vigilante) ed anche quello di una serie partita da pochissimo, arrivata solo al secondo episodio ma già molto promettente.
My Anime Girlfriend già dal titolo e dalle poche premesse si rifà ad un filone molto florido al cinema, quello delle “ragazze virtuali”, le storie in cui uomini mediamente sfortunati con l’altro sesso si creano o si ritrovano per le mani ragazze non di carne, bellissime, che stravedono per loro ma che solitamente col tempo rivelano di avere delle fastidiose controindicazioni. E benché la trama dei primi due episodi ancora non sia arrivata a questo, sembra comunque quella la direzione che prenderà anche My Anime Girlfriend.
Si racconta di un impiegato di un ufficio mediamente grigio, che è stato mediamente mollato dalla sua ragazza a favore di un collega mediamente più grigio (ma anche più arrogante) di lui. A questa disillusione e depressione un amico consiglia di rimediare uscendo con una sua conoscente, gliene mostra una foto ed è un cartone animato, ma nessuno sembra preoccuparsene (che è la cosa migliore).
In breve capiamo che Yuruki è un miscuglio di diversi stereotipi da animazione giapponese, ispirata principalmente a Sailor Moon. È esagerata nelle reazioni, dotata di un fisico perfetto e longilineo, sentimentalmente vulnerabile, facile ad affezionarsi ed infine ha una vita (nemmeno troppo parallela) in cui combatte contro mostri alieni e di dubbia origine con cristalli magici per la salvezza del mondo, impegno che lei definisce “just work”.
La cosa più interessante e divertente di My Anime Girlfriend è che per davvero ibrida la presa in giro del genere “animazione giapponese commerciale” con tutti gli altri stereotipi delle serie online. Il personaggio principale è la quintessenza del non realizzato da webserie. Un lavoro da burocrate/impiegato/IT a basso livello, un’età intorno ai 30 anni, un’apparenza fuori dai canoni estetici dei media tradizionali, un atteggiamento che rivela bisogno d’affetto e un giro di amici quasi peggio di lui.
Yuruki invece, essendo un personaggio da anime, appartiene a quell’universo di cui una figura simile è probabile si abbeveri, cioè un personaggio che vive in un mondo con cui dovrebbe avere confidenza.
Fortunatamente però il team creativo già responsabile di alcuni progetti di animazione per Comedy Central (canale per il quale è prodotto anche questo My Anime Girlfriend attraverso il suo braccio online Atom.com ) non limita l’ibridazione tra anime e webserie al solo background della vita di Yuruki imitando Sailor Moon ma cerca di spaziare quanto più possibile nella narrativa nipponica.
Accade così che con felice intuizione nel finale del secondo episodio, quando i due hanno cominciato a conoscersi e sembrano avere ormai una certa confidenza, Yuruki decida, con la consueta spensieratezza che la contraddistingue, di regalare un po’ di sesso orale al suo ragazzo.
La vera vittoria della webserie è quindi di non disegnare un personaggio e inserirlo in un racconto canonico ma di disegnare un personaggio e far sì che la sua caratteristica principale modifichi le interazioni, il racconto e la trama, orientando tutto nella sua direzione. Dalle derive sul fantastico, alla scioltezza nei confronti del sesso, fino al tipo di comicità. Come al solito non una mera exploitation ma una vera opera da appassionati e conoscitori del genere.
MY ANIME GIRLFRIEND – EPISODIO 1
MY ANIME GIRLFRIEND – EPISODIO 2
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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