Correva l’anno 2007. L’allora Presidente degli Stati Uniti George W. Bush consegnava all’ingegnere di origini polacche Paul Baran una speciale medaglia. Un prestigioso riconoscimento da parte delle autorità a stelle e strisce, per il prezioso contributo offerto da Baran nel campo della tecnologia.
Metà degli anni 60. L’ingegnere polacco – poi naturalizzato statunitense – Paul Baran proponeva ai vertici di AT&T un’idea a dir poco rivoluzionaria. Una tecnologia partorita all’inizio del decennio alla RAND Corporation, think tank statunitense fondato nel 1946 con il supporto finanziario del Dipartimento della Difesa.
Ma agli alti rappresentanti della telco l’idea non piaceva, semplicemente perché non avrebbe mai funzionato. Una nuova rete di comunicazione, che si affidasse a più percorsi per la trasmissione di informazioni scomposte , ricostruite solo in dirittura d’arrivo. Una tecnologia che avrebbe reso più sicuri i network statunitensi, specie quelli militari.
Marzo 2011 . Paul Baran, nel frattempo diventato uno dei massimi pionieri di Internet, si è spento nella sua abitazione di Palo Alto, California, consumato da un cancro ai polmoni all’età di 84 anni . Come ha sottolineato il suo ex-collega Vinton Cerf, Baran non aveva paura di andare controcorrente, di lottare per le sue idee.
Idee che avevano portato al concetto basilare di Internet, o meglio della sua prima incarnazione ARPANET . Il concetto di rete a commutazione di pacchetto avrebbe così rappresentato il cuore di una nuova tecnologia basata sulla trasmissione di informazioni spezzettate tra vari computer.
“Era un uomo di infinita pazienza”, ha spiegato il figlio David. Baran gli avrebbe recentemente mostrato un documento scritto nel 1966, ad illustrare i possibili usi dei network di telecomunicazione nell’anno 2000. C’erano l’informazione e lo shopping online .
Mauro Vecchio