Larry Page, ecce CEO

Larry Page, ecce CEO

Il founder di Google è da oggi il nuovo Chief Executive Officer dell'azienda. Eric Schmidt diventerà presidente esecutivo, Brin svolgerà il ruolo di co-founder. Fioccano aneddoti: l'ex-CEO avrebbe chiesto al search di eliminare certi risultati scomodi
Il founder di Google è da oggi il nuovo Chief Executive Officer dell'azienda. Eric Schmidt diventerà presidente esecutivo, Brin svolgerà il ruolo di co-founder. Fioccano aneddoti: l'ex-CEO avrebbe chiesto al search di eliminare certi risultati scomodi

La ristrutturazione ai piani alti del Googleplex era già stata annunciata verso la fine dello scorso gennaio, per uno scambio di ruoli probabilmente dettato da nuove necessità di mercato. Larry Page è da oggi il nuovo Chief Executive Officer (CEO) del colosso di Mountain View, concentrato in particolare sullo sviluppo dei prodotti e sulla pianificazione di nuove strategie tecnologiche .

L’ufficialità del cambio al vertice non ha riservato sorpresa alcuna rispetto a quanto annunciato alla fine di gennaio. Sergey Brin si occuperà, con la qualifica di co-founder , dei prodotti strategici made in Mountain View . Mentre l’ormai ex-CEO Eric Schmidt diventerà presidente esecutivo della società, occupandosi in particolare dei rapporti esterni con governi e altri protagonisti dell’industria .

Proprio a proposito di Schmidt, il quotidiano statunitense The New York Times ha recentemente pubblicato una recensione del libro In The Plex , scritto dal giornalista Steven Levy e in uscita il prossimo 12 aprile. Una corposa analisi sulle attività interne ed esterne di Google, ma anche un’occasione per comprendere meglio le varie fasi della carriera dell’ex-CEO di BigG.

Stando all’autore del libro, Eric Schmidt avrebbe chiesto al team del search engine di rimuovere alcuni risultati di ricerca relativi ad una sua donazione a sfondo politico . L’allora executive Sheryl Sandberg – ora COO di Facebook – avrebbe risposto picche, sottolineando come una richiesta del genere non fosse affatto accettabile. L’aneddoto è certamente curioso, date certe dichiarazioni dello stesso Schmidt sulla privacy di milioni di utenti.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
4 apr 2011
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