IBM, nanotech che ammazza i superbatteri

IBM, nanotech che ammazza i superbatteri

E' in grado di spezzare le difese dei germi più pericolosi per la salute umana, batteri resistenti agli antibiotici
E' in grado di spezzare le difese dei germi più pericolosi per la salute umana, batteri resistenti agli antibiotici

Dopo aver preso d’assalto le cellule tumorali , le nanoparticelle sono ora pronte a ridare speranza per chi cerca una cura contro i cosiddetti “superbatteri” – agenti patogeni resistenti agli antibiotici più forti, che risultano estremamente difficili da trattare una volta annidati nel corpo di un paziente. La tecnologia è targata IBM, che parla di successo nelle prime sperimentazioni animali ed è pronta a passare al test su soggetti umani.

Il gruppo di lavoro di Big Blue che lavora alle nanoparticelle-killer è guidato dal dottor James Hedrick, e il principio di funzionamento del ritrovato prevede che le particelle prendano d’assalto la membrana cellulare del super-batterio da colpire – eliminata la membrana, il resto degli elementi cellulari viene espulso dal corpo in maniera assolutamente naturale.

Le nanoparticelle vengono create a partire da una plastica biodegradabile e sono elettricamente cariche , con segno però contrario alla carica elettrica della parete cellulare del superbatterio. Dopo aver “attaccato” la membrana e provocato la distruzione del microbo, le nanoparticelle biodegradabili vengono eliminate facilmente dal corpo.

L’innovativa nanotecnologia di IBM si è sin qui distinta nei test di laboratorio, riuscendo a distruggere i ceppi bioresistenti del micidiale stafilococco aureo con cui i ricercatori avevano infettato i topi usati per gli esperimenti. Per la prossima, inevitabile fase di sperimentazione umana, Big Blue dice di aver già aperto negoziati con non meglio specificate aziende farmaceutiche interessate.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 apr 2011
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