A rivelarlo è stato un articolo pubblicato dall’agenzia di stampa statunitense Associated Press , basato su un documento riservato di circa 20 pagine. Gli alti vertici dello U.S. Department of Homeland Security vorrebbero sfruttare le principali piattaforme di social networking per comunicare a milioni di utenti eventuali stati d’allerta legati al terrorismo internazionale .
E si tratterebbe di una scala del tutto nuova rispetto a quella multicolore diramata in seguito agli attacchi dell’11 settembre 2001. Sarebbero così soltanto due i livelli d’allarme previsti su piattaforme come Facebook e Twitter: elevato ed imminente . Quest’ultimo valido per minacce più concrete, anche in corso di svolgimento sull’intero territorio statunitense.
Stando a quanto riportato da AP , i due segnali del terrore dovrebbero entrare in vigore alla fine di questo aprile. Lo stesso Dipartimento per la Sicurezza Nazionale avrebbe deciso di attivarli solo a patto che nessuna operazione d’intelligence venga conseguentemente messa a repentaglio . I nuovi livelli d’allerta avranno inoltre una scadenza variabile da un caso all’altro.
C’è chi ha ovviamente sottolineato come si tratti di una strategia dettata dalla necessità di raggiungere in tempi brevissimi la stragrande maggioranza della popolazione. Da questo punto di vista, i social network avrebbero ormai surclassato i media tradizionali, divenuti quasi una fonte primaria d’informazione. La pubblicazione dello stato d’allerta rappresenterebbe comunque una misura estrema per la sicurezza nazionale a stelle e strisce.
Mauro Vecchio